VIDEO Sabaudia, Lucci rompe il silenzio: “Ecco perché mi sono dimesso”

11/02/2016 di
maurizio-lucci-sabaudia

 

A due giorni dal consiglio comunale in cui ha presentato le sue dimissioni, il sindaco di Sabaudia Maurizio Lucci spiega le motivazioni che lo hanno portato a prendere una decisione così drastica. La mancanza dell’appoggio da parte dell’opposizione ma anche di alcuni consiglieri di Fratelli d’Italia, e quindi della maggioranza, durante la discussione sul provvedimento per la Centrale Unica di Committenza ha spinto il sindaco a prendere una decisione che molti considerano troppo repentina.

L’Assessore alle Politiche Turismo e Cultura, Marilena Gelardi, spiega come le tensioni siano iniziate nel momento in cui un consigliere di Fratelli d’Italia ha richiesto alcuni chiarimenti e precisazioni sulla Cuc. “A quel punto c’è stata una risposta che però non ha soddisfatto le richieste e il gruppo quindi non ha ritenuto di avere avuto le necessarie risposte per poter votare serenamente e consapevolmente. Allora il sindaco, pensando che Fratelli d’Italia avrebbe votato contro, ha proposto prima una sospensione e poi il ritiro del punto, ma tutte e due le richieste sono state bocciate. Quindi si è passati al voto e la Cuc non è stata approvata. Questo ha scatenato una reazione eccessiva e una decisione non ponderata”.

Ciò che Fratelli d’Italia e anche l’opposizione da tempo lamentavano era la mancanza di dialogo tra l’amministrazione e il gruppo consiliare, con una mancanza di “condivisione” che l’Assessore Gelardi ritiene fondamentale. “Se ci fosse stata maggiore condivisione e si fosse saputo che da settembre scorso era stata stilata una convenzione, di cui noi non sapevamo nulla, magari le cose sarebbero andate diversamente. Noi non abbiamo avuto ancora un incontro, ma cercheremo di arrivare a una soluzione meno drastica per evitare un nuovo commissariato. C’è sempre stata da parte nostra questa richiesta di parlare e di un confronto.” E continua precisando “Non si tratta assolutamente di una presa di posizione politica. Sono state fatte delle richieste tecniche riguardo ad alcune lacune e imperfezioni presenti nell’atto proposto. Il voto in consiglio non è un automatismo ma deve essere ponderato, dopo una riflessione”.