Trans molestato, Gay Center lancia la campagna #BoicottaCuomo

16/02/2015 di
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boicotta-cuomo-gay-center«Un gravissimo caso di discriminazione e violenza contro una persona transessuale, donna all’epoca dei fatti e oggi uomo. Negli stabilimenti della ditta Cuomo di Aprilia, Simona, oggi Simone, allora operaia nel caseificio sarebbe stata oggetto di ripetuti atti di molestie sessuali, aggressioni fisiche, minacce di licenziamento, insulti, gravi comportamenti lesivi della dignità personale e del rispetto dei diritti più elementari del lavoro. Una vicenda che ha atteso anni per finire finalmente a giudizio e a luglio partirà il processo contro Cuomo Anna della omonima ditta Industrie Latticini Cuomo, e tre dipendenti accusati di essere gli autori materiali delle condotte persecutorie». Lo scrive in una nota il Gay Center.

«Da quando Simona aveva iniziato le cure per il cambio di sesso – scrive l’associazione – nei suoi confronti in azienda si è scatenata una costante azione di soprusi e violenze per indurla a lasciare il posto di lavoro. Offese come “carne di porco, ti faremo impazzire”, “ma le lesbiche cosa usano per fare sesso”, “sei lesbica e mezzo frocio”, “se mi denunci vengo sotto casa e ti spezzo le gambe”. Ma oltre alle ingiurie e alle violenze verbali continue, Simona sarebbe stata anche ripetutamente aggredita fisicamente con schiaffi e calci, addirittura palpeggiamenti e molestie sessuali. Il 13 settembre del 2010, a causa di queste violenze, Simona aveva tentato di suicidarsi all’interno della mensa aziendale».

«È una storia incredibile di violenza e discriminazione – dice Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, l’associazione che segue il caso di Simona, oggi Simone, a cui sta dando assistenza legale con l’avvocato Daniele Stoppello – La storia di Simone merita di essere conosciuta perché ci troviamo di fronte a fatti che chiedono giustizia. Qui non c’è solo una vicenda di discriminazione ma siamo di fronte a fatti violenti e aggressioni fisiche e psicologiche. Sui nostri social network parte oggi la campagna #BoicottaCuomo. Chiediamo a tutti di aderire e di dare un segnale forte di protesta, a partire dai consumatori, dalle associazioni sindacali, dai lavoratori e dai supermercati».

  1. Possibile che nessuno capisce che questa gente ( parlo di gay, travestiti, eccetera) e gente deviata quelle persone che ne prendono le difese sono come loro oppure falsi e ipocriti

  2. Ma fatela finita…avete boicottato il buon senso
    MANGIATE CUOMO

  3. se il reato c’e’ stato, e sara’ la magistratura ad appurarlo, e’ gravissimo. senza contare che ad essere accusata e’ anche una delle titolari. vedremo

  4. A parte le battute più o meno fuori luogo, ma davvero vogliamo provare a screditare un’azienda come la Cuomo ,per una situazione che se vera sicuramente sarà da ascrivere all’ignorante di turno.
    Un’azienda leader che rappresenta uno dei pochi fiori all’occhiello rimasti in provincia con cent’anni di storia ,che da lavoro a decine e decine di persone e sopratutto da sempre legata al mondo della solidarietà e dello sport.
    Ma chi scrive questi articoli oltre a riportare un fatto di cronaca ,perché non si sofferma anche su altre riflessioni note a tutti e che servono a chiarire anche la struttura morale di una azienda e di una famiglia che non ha bisogno di avvocati di ufficio.

  5. ……………..bongiorno..io adesso ne mangio il doppio di mozzarelle @CUOMO@ ciao .buona giornata.e mangiate sempre la mozzarella……….ma @CUOMO@ un marchio e una garanzia

  6. Quando si ha a che fare con persone che hanno fatto scelte diverse dalle nostre, soprattutto per quanto riguarda la sessualità, l’orientamento sessuale o l’ identità di genere, è spesso difficile condividere lo stesso punto di vista (se cosi’ possiamo chiamarlo). Si può essere o non essere d’accordo con tali scelte ma la persona “diversa” va comunque rispettata. Eventuali discriminazioni, soprattutto sul posto di lavoro, vanno punite (la ditta in questione non ha un “codice etico”?). Quindi è giusto che chi ha descriminato Simone venga punito.

    L’iniziativa del boicottaggio dei prodotti della Cuomo, invece, mi sa un po’ troppo di trovata buonista, penso sarà difficile ottenere consensi e se cosi’ non fosse, finito l’entusiasmo iniziale le venditer riprenderanno come prima. Mi dispiace. Un po’ come quando Barilla annuncio’ di non voler mai mettere coppie gay nei suoi spot.

  7. NON CONOSCO LA VERITÀ SULLA VICENDA. LE ACCUSE SONO DAVVERO INFAMANTI E SE QUALCUNO HA SBAGLIATO SARÀ LA GIUSTIZIA A DIRLO!! DETTO QUESTO, NON TROVO ASSOLUTAMENTE CORRETTO COLPEVOLIZZARE UN INTERA AZIENDA BOICOTTANDO I SUOI PRODOTTI. IN QUESTO MODO SI METTE A REPENTAGLIO IL POSTO DI LAVORO DI CENTINAIA DI PERSONE, PERSONE MAGARI ONESTE CHE NON HANNO NULLA A CHE FARE CON GLI EPISODI DESCRITTI.
    CREDO CHE IN QUESTO MOMENTO COSÌ DIFFICILE IL LAVORO VADA TUTELATO SEMPRE!
    LA CAMPAGNA LANCIATA DA QUESTA ORGANIZZAZIONE LA TROVO POCO SENSATA E ANCHE MOLTO POCO INTELLIGENTE. IL RISPETTO LO MERITANO TUTTI INDIPENDENTEMENTE DAGLI ORIENTAMENTI SESSUALI O DAL COLORE DELLA PELLE..MA DEVE ESSERE ANCHE RISPETTATO E TUTELATO IL LAVORO DELLE PERSONE.

  8. Caro Francesco ,ognuno è libero di vederla come crede e ci mancherebbe altro, come è indubbia la gravita dell’accaduto che se sarà dimostrato nei luoghi preposti dara delle sentenze ufficiali.
    Io a Latina ci vivo da sempre e quello che vale l’azienda Cuomo dal punto di vista sociale lo sanno pure le pietre , è la loro storia che li difende non di certo io.
    Detto questo quello che ho letto oggi sul giornale è un puro attentato al buon senso, lanciare un’azione mediatica che non chiede la sola giustizia per “la lavoratrice vittima di eventuali colleghi ignoranti” ma come scritto chiaramente finalizzata a recare un danno economico all’azienda stessa. (Fonte ,il giornale di Latina)
    Detto questo concludo dicendo che è più facile chiedere degli eventuali danni morali ad una Cuomo che alla collega Rossi o Brambilla o vattene a pesca.
    A buon intenditor servono poche altre parole.