Indagato il questore che arrestò il mostro del Circeo

31/03/2015 di

Ha provocato un terremoto in questura a Bergamo l’iscrizione nel registro degli indagati di Dino Finolli, fino a oggi questore della città, accusato di indebita induzione e peculato. Il ministero dell’Interno non ha perso tempo e ha provveduto a nominare il suo successore: il nome è stato comunicato in mattinata. È Girolamo Fabiano, attuale questore di Sondrio: entrerà in servizio da domattina.

Secondo le accuse della locale Procura, Dino Finolli avrebbe organizzato un pranzo con l’amico Giovanni Cottone, imprenditore ed ex marito della showgirl Valeria Marini (e anche lui sotto inchiesta, così come la moglie del questore), e con il direttore dell’Inps di Bergamo Angelo D’Ambrosio, con l’obiettivo di chiedere un favore (poi non corrisposto) in merito alla possibilità che la ditta di Cottone potesse dilazionare alcuni pagamenti dovuti all’istituto. Di qui l’accusa di induzione indebita, perchè Finolli avrebbe esercitato una pressione psicologica sul direttore dell’Inps. Pressione che non era però sfociata in un nulla di fatto, almeno direttamente: D’Ambrosio aveva infatti negato la dilazione, poi concessa (non essendo vincolante il parere del funzionario locale) dalla Direzione centrale delle Entrate. Per il pm Maria Cristina Rota, comunque, il tentativo, e dunque il reato, c’è però stato. Ieri la polizia giudiziaria della Procura, guidata dal sostituto procuratore, aveva perquisito uffici e casa (sempre in Questura) di Finolli, che si è intanto messo in ferie per questioni di opportunità. Nei mesi scorsi era stato anche rimosso un ufficiale della Finanza, il colonnello Antonello Reni, reo di aver nascosto alla Procura il pranzo di Finolli. Intanto domani arriverà nell’ufficio occupato fino a ieri da Finolli il nuovo questore Girolamo Fabiano. Nato a Corato, in provincia di Bari nel marzo del 1957, è laureato all’Università di Bari, è sposato e ha due figli, di 25 e 16 anni. Da settembre 2013 era questore a Sondrio. Finolli, napoletano, è noto per aver arrestato, nel ’93 a Parigi, il mostro del Circeo Angelo Izzo.

Dopo una parentesi politica come assessore nella giunta di Gabriele Albertini a Milano, era rientrato in polizia, giungendo a Bergamo come capo della Questura nel 2012. Da oggi è «a disposizione del dipartimento della pubblica sicurezza», in attesa che si faccia chiarezza sulla vicenda.