Itri e Spigno ospitano gli assaggiatori di olio

04/10/2012 di

Itri e Spigno Saturnia hanno ospitato un corso per tecnici esperti assaggiatori di olio vergine di oliva. I circa 60 partecipanti totali hanno così avuto modo di entrare nel mondo dell’olio e conoscere le caratteristiche degli oli locali che possono fregiarsi del riconoscimento della denominazione di origine protetta (Dop Colline pontine).

L’iniziativa, organizzata dal Capol (Centro Assaggiatori Produzioni Olivicole Latina) era rivolta a produttori, frantoiani, commercianti del settore oleario, ristoratori, agronomi, tecnici e appassionati. I corsi, riconosciuti dalla Direzione Regionale Agricoltura della Regione Lazio, si sono avvalsi del patrocinio e della collaborazione dell’ASPOL (Associazione Provinciale Produttori Olivicoli di Latina), dei Comuni di Itri e Spigno Saturnia, della Camera di Commercio di Latina, dell’Unaprol, dell’Istituto per l’Agricoltura S. Benedetto di Latina.

Nel corso della cerimonia conclusiva di Itri, che si tenuta presso la Sala consiliare del Comune di Itri, l’Assessore all’agricoltura Enrico Tiero, il sindaco Giuseppe De Santis ed il delegato all’agricoltura di Itri Francesco Fargiorgio, hanno consegnato ai corsisti gli attestati di “Idoneità Fisiologica all’Assaggio” validi, dopo un ulteriore ciclo formativo, per l’iscrizione all’Elenco Nazionale di “Tecnici ed Esperti degli Oli di Oliva Vergini ed Extravergini”. A Spigno Saturnia sono stati il sindaco Franco Simeone e il rappresentate dell’Aspol, Alberto Bono a consegnare le certificazioni del corso ai partecipanti.

“Siamo molto soddisfatti – ha commentato il presidente del Capol Luigi Centauri – dei corsi di Itri e Spigno Saturnia. Nel Sud pontino registriamo sempre un maggior interesse per il mondo dell’olio di qualità. E’ questo un segnale incoraggiante in quanto, solo con un’adeguata formazione, si possono apprezzare a pieno le caratteristiche organolettiche degli oli di pregio. Un ringraziamento particolare va alle amministrazioni comunali di Itri e Spigno Saturnia, all’Assessorato provinciale all’agricoltura che hanno supportato e reso possibile queste iniziative”.

  1. corsi finanziati con denaro pubblico ?
    l’assaggio di olio, se proprio ci deve essere, che sia pagato di tasca propria

  2. Non sono d’accordo. L’assaggio ci deve essere perché è la legge a prevederlo. Gli assaggiatori di olio non sono sommelier che lo fanno per piacere. La materia è minuziosamente normata e dei tecnici assaggiatori il ministero tiene un albo nazionale. La legge prescrive infatti anche l’assaggio tra i controlli per definire la categoria merceologica di un olio (extra vergine, vergine o lampante). I tecnici assaggiatori hanno quindi un compito importante, quello di garantire la qualità per i consumatori. Inoltre diventando esperti di assaggio sono in grado di discernere le differenze tra gli extra a basso costo (solitamente di provenienza straniera) e quelli di qualità. Formare assaggiatori significa fare educazione ed incentivare l’utilizzo di olio locali di pregio. Ben vengano quindi iniziative di questo genere che, tra l’altro, beneficiano di contributi minimi da parte degli enti pubblici. I corsi infatti sono sempre cofinanziati dai partecipanti. Anch’io quando partecipai anni fa pagai l’iscrizione al corso.