Sabaudia, Paolo Crepet all’incontro sulle dipendenze

18/01/2012 di

Con l’incontro in programma sabato 21 gennaio alle ore 11 , presso il Centro Documentazione «A.Mazzoni» di Sabaudia, si conclude dopo un laborioso percorso didattico e scientifico, realizzato negli anni scolastici 2010-2011 e 2011-2012, il progetto «Contro le dipendenze» fortemente voluto dalla Provincia di Latina e dal Comune di Sabaudia, rappresentate dai rispettivi assessori ai servizi sociali Fabio Bianchi e Marilena Gelardi.

Ospite del convegno, organizzato da Francesca d’Oriano – presidente di «Arte Oltre» e dalla cooperativa sociale «Ninfea» rappresentata da Lucia Tomassetti, sarà lo psichiatra Paolo Crepet. A lui, autore di numerosi libri dedicati al mondo dei
giovani, al loro rapporto con gli adulti, al ruolo – oggi in crisi – delle famiglie, il compito di entrare nel vivo della complessa tematica, interagendo con i gli studenti e il pubblico.

Il progetto «Contro le dipendenze» ha coinvolto gli studenti del liceo scientifico tecnologico Guglielmo Marconi e, partendo dall’importanza del concetto di benessere, si è sviluppato lungo il percorso della prevenzione sull’uso di sostanze stupefacenti e sulle conseguenze psico-fisiche legate all’uso precoce e all’abuso di sostanze alcoliche che, spesso in provincia di Latina, ha provocato numerosi incidenti stradali mortali.

E, parlando di dipendenze, un altro ambito d’intervento evidenziato nei risultati dei questionari, cui gli studenti del ‘Marconì sono stati chiamati a rispondere, ha riguardato la dipendenza da internet in crescente e preoccupante aumento insieme, come dimostrano recentissimi studi, alle cosiddette «new addictions»: gioco d’azzardo e videogiochi in primis.

Un progetto, che ha avuto come principale obiettivo quello di promuovere tra i giovani una «cultura della consapevolezza», spiegano gli organizzatori, «unica vera strada per scelte mature e responsabili, tese a prevenire danni irreversibili alla salute psico-fisica. Non a caso in questo lungo e articolato percorso si è voluto coinvolgere non solo i giovani ma anche le famiglie, operando dapprima per piccoli gruppi e poi per sedute plenarie».