Rifiuti in mare, a Terracina recuperate 1,6 tonnellate in due mesi

09/11/2018 di

Quasi 5 tonnellate di rifiuti (4,8 per la precisione), in prevalenza di plastica e monouso, sono state recuperate dai fondali marini in alcune zone del Tirreno e dell’Adriatico, negli ultimi 6 mesi, dai pescatori con le reti a strascico. Lo ha reso noto Legambiente – nell’ambito di Ecomondo – spiegando che si tratta dei primi dati dei progetti sperimentali del «Fishing for litter made in Italy» che consentono ai pescatori di portare a terra i rifiuti che finiscono nelle loro reti «senza conseguenze (multe o costi aggiuntivi) e contribuire al loro corretto smaltimento».

In particolare, il progetto nell’Arcipelago Toscano ha portato «a galla» da maggio a settembre 1,8 le tonnellate di rifiuti; a Porto Garibaldi (Ferrara) ad oggi si contano 23 giornate di questo tipo che hanno portato al recupero di oltre una tonnellata di rifiuti; a Manfredonia (Foggia) in una sola giornata sono stati oltre 390 i chili di rifiuti riportati a terra mentre in due mesi sono stati riportati in superficie 1,6 tonnellate di rifiuti a Terracina (Latina).

La pesca «può ricoprire un ruolo da protagonista nella pulizia del nostro mare» dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente osservando che è una misura «prevista dalla direttiva europea Marine Strategy ma che in Italia è ostacolata dalle normative vigenti» perchè «fatta eccezione per questi progetti pilota, questa pratica è vietata e i pescatori sono costretti a ributtare in mare i rifiuti pescati. È urgente l’approvazione di una legge che consenta finalmente a queste attività di potersi svolgere regolarmente».