Addio Folco Quilici, il documentarista era cittadino onorario di Ponza
Addio a Folco Quilici. Il documentarista ferrarese, classe 1930, è morto questa mattina alle 10,25 nell’ospedale di Orvieto a causa di una polmonite. I funerali si terranno mercoledì prossimo a Roma. Folco Quilici era cittadino onorario di Ponza, essendo particolarmente legato all’isola pontina.
Figlio del giornalista Nello Quilici e della pittrice Emma Buzzacchi, dopo aver incominciato un’attività di tipo cineamatoriale, Folco Quilici si è specializzato in riprese sottomarine, diventando molto popolare anche al di fuori dei confini nazionali.
Scrittore e documentarista, Quilici ha realizzato numerosi film dedicati al rapporto tra l’uomo e il mare: ‘Sesto Continentè (Premio Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia del 1954); ‘Ultimo Paradisò (Orso d’Argento al Festival di Berlino del 1956); ‘Tikoyo e il suo pescecanè (Premio Unesco per la Cultura del 1961); ‘Oceanò (Premio Speciale Festival di Taormina del 1971 e Premio David di Donatello 1972); ‘Fratello Marè (Primo Premio al Festival Internazionale del Cinema Marino, Cartaghena, 1974) e ‘Cacciatori di Navì, 1991 (Premio Umbria Fiction, 1992). Ricca anche la sua produzione letteraria, dai saggi ‘Mala Kebir’ del 1955 e ‘Mille fuochì del 1964 fino ai romanzi ‘Cacciatori di Navì del 1985 tradotto negli Stati Uniti, ‘Cielo Verdè del 1997, nella classifica dei più venduti in Italia e ‘Naufraghì (1998). Nel 1999 con il romanzo ‘Alta Profondità’ inizia il sequel composto da ‘L’Abissò di Hatutu (2001), ‘Mare Rossò (2002), ‘I Serpenti di Melqart’ (2003), ‘La Fenice del Bajkal’ (2005). Viaggiatore instancabile, Quilici, ha lavorato anche come divulgatore televisivo: dal 1971 al 1989 ha diretto e curato la rubrica ‘Geò di Rai3 e ha collaborato anche con Sky. Per le trasmissioni sul canale ‘MarcoPolo è stato dichiarato ‘personaggio dell’annò nel 2006.
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