VIDEO 80 chili di cocaina nel giardino di Luigi Ciarelli, tre arresti

27/07/2018 di

Trovati a Latina ottanta chili di cocaina nascosti nel giardino di Luigi Ciarelli, il fratello minore di Carmine Ciarelli. Il blitz stamani in un’operazione partita da Livorno. Gli ottanta chili di cocaina, proveniente dal Sud America e che una volta immessa sul mercato avrebbe fruttato circa 19 milioni di euro, sono stati sequestrati nel giardino dell’abitazione di Ciarelli, che si tropva agli arresti domiciliari.

Luigi Ciarelli

GLI ARRESTI. Dalle prime ore della mattina, militari del comando provinciale di Livorno, coordinati dalla procura della Repubblica labronica, stanno dando esecuzione, con la collaborazione di finanzieri anche dei comandi provinciali di Roma (tra i quali taluni in forza al gruppo investigativo criminalità organizzata del nucleo di polizia economico Finanziaria della capitale) e di Latina, a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere – emesse dal gip Marco Sacquegna – nei confronti di altrettante persone, a vario titolo indagati per i reati di traffico di sostanze stupefacenti e sostituzione di persona, anche mediante documenti di identificazione contraffatti.

Tra i destinatari del provvedimento cautelare figura un pregiudicato molto noto negli ambienti del crimine, Luigi Ciarelli fratello di Carmine Ciarelli, capo clan di etnia rom operante nella zona pontina, con numerosi precedenti penali e di polizia connessi a rapine, usura, detenzione di armi, ricettazione, plurime violazioni delle misure di prevenzione.

“L’attività – si legge in una nota della Guardia di Finanza – trae origine dal sequestro di 80 chilogrammi di cocaina eseguito nel porto di Livorno dai finanzieri del Gruppo di Livorno e da funzionari del locale Ufficio doganale. La cocaina sequestrata, una volta lavorata ed immessa sul mercato con la vendita al dettaglio, avrebbe fruttato 19 milioni di euro. I narcotrafficanti erano riusciti a fare arrivare in Italia tale quantitativo in un container proveniente da San Antonio (Cile), all’interno del quale era stata caricata una cisterna di grosse dimensioni, sostenuta da due grandi supporti di metallo, all’interno dei quali erano state ricavate delle intercapedini ove erano occultati ben 160 panetti di cocaina purissima dal peso di 500 gr cadauno.

L’ingegnoso stratagemma a cui avevano fatto ricorso i corrieri per occultare la droga e non renderla visibile ad occhio nudo non è stato sufficiente, infatti, ad eludere i controlli. L’individuazione del carico è stata resa possibile anche grazie all’utilizzo dello scanner a disposizione dell’Ufficio delle Dogane di Livorno, il quale evidenziava un’anomalia all’interno dei supporti di metallo, tanto da allertare i funzionari doganali e i finanzieri che decidevano di approfondire l’ispezione. Il successivo taglio dei manufatti in metallo ha, così, consentito di rinvenire e sequestrare la sostanza stupefacente occultata nei sostegni di acciaio della cisterna fabbricati ad hoc con doppi fondi. Le successive, approfondite indagini, anche di natura tecnica, nell’ambito dell’operazione denominata “White Iron” – svolte sotto la direzione del Sost. Procuratore della Repubblica di Livorno dr. Massimo Mannucci e il coordinamento del Procuratore Capo dr. Ettore Squillace Greco – hanno permesso di individuare il sodalizio criminoso che ha effettuato l’importazione dell’ingente partita di cocaina. Dalle investigazioni è emerso, infatti, che la cisterna con la sostanza rinvenuta nel porto era destinata a soggetti pluripregiudicati della zona pontina laziale. Sono in corso, contestualmente alle attività volte all’esecuzione dei citati provvedimenti cautelari, perquisizioni nelle province di Latina, Roma e Modena”.