Basket, Benacquista Latina vince ma quanta sofferenza
La Benacquista torna a vincere, finalmente verrebbe da dire. Guardando al punteggio finale (81-75) verrebbe da pensare ad una gara “tirata” e sempre in bilico. Ma chi era in quel del Palabianchini sa che i ragazzi di Gramenzi avevano raggiunto persino il massimo vantaggio di 24 punti. E cosa è successo? Nulla di nuovo: Latina domina l’avversario i primi due quarti, quasi come se Trapani fosse un avversario di categoria minore, ma poi una cattiva gestione della gara permette agli uomini di coach Ducarello di ridurre lo svantaggio sotto la doppia cifra. Insomma, partita fotocopia di quella andata in scena contro la Mens Sana Siena (e non solo). Per fortuna al suono della sirena stavolta sono i padroni di casa a festeggiare.
Latina è stata protagonista di un secondo quarto giocato su ritmi elevatissimi, a farne le spese la Lighthouse Conad incapace di contenere la vena realizzativa dei nerazzurri. Mei e sopratutto Stanback (finalmente tornato ad essere incisivo) hanno costruito a suon di bombe l’enorme vantaggio con cui la Benacquista andava a riposo.
Al rientro in campo dagli spogliatoi sarebbe bastato gestire la gara attraverso giocate semplici in attacco e mantenendo la stessa concentrazione difensiva della prima parte di gioco. Neanche a parlarne. I nostri sbagliano troppe conclusioni forzate dalla lunga distanza e Trapani piazza un parziale di 0-12 nei primi minuti riaprendo così una gara altrimenti chiusa.
Coach Ducarello capisce il momento favorevole ai suoi e cambia le carte in tavola. Trapani passa ad una difesa a zona, una “2-3” molto aggressiva per limitare le giocate dei padroni di casa che sembrano aver accusato il contraccolpo. Fortunatamente per Latina emerge con personalità Lorenzo Uglietti, unico in grado di far male alla “zona” dei siculi. E’ grazie a lui che i pontini riacquistano fiducia ristabilendo le distanze con gli avversari.
Ultimo quarto se possibile anche peggio del terzo. I troppi errori dei nerazzurri e un formidabile Chessa da tre punti (top scorer della gara con 22 punti, 66% da tre) fiancheggiato da Mays (19 punti finali) e Renzi permettono agli isolani di andare per la prima volta nella gara a soli 4 punti di distanza. Ma Latina tiene ed è probabilmente la tripla di Tavernelli a scrivere l’ineluttabile destino di questa partita. ll resto lo fa Grande dalla lunetta.
Ancora una volta la Benacquista dimostra di essere una squadra in grado di battere chiunque in questo campionato, esprimendo forse, e a sprazzi, il più bel gioco offensivo. Ma,ancora una volta, dimostra di non aver soluzioni tattiche alternative a quel gioco, si bello, ma troppo spesso fatale (se si sbaglia troppo da tre). Gli uomini di Gramenzi suonano un unico spartito: Tavernelli in “uno contro uno” sul fondo e tiro da tre costruito per il primo o secondo scarico. Mosley costretto a fare da trottola sui blocchi. Mai un pick and roll, mai una palla dentro per la giocata spalle a canestro del centro.
Sebbene sia stata una gara folle (ma ormai ci siamo abituati) sono parecchie le note positive. Latina recupera ben 14 palloni molti dei quali frutto del pressing sui portatori palla avversari; bene tutta la fase difensiva nel complesso.
Il “ritorno” di Stanback fa ben sperare e Mosley, criticato giorni fa da chi scrive, sfodera una delle migliori prestazioni della stagione. Lo statunitense piazza una “tripla doppia” a referto (15 punti, 10 stoppate e 12 rimbalzi) e quelle 10 stoppate fanno paura. Prestazione di altissimo livello se si considera che il centro nerazzurro aveva davanti Renzi (17 punti per lui), tra i migliori della Lega in quel ruolo. E il confronto lo ha stravinto il centro pontino. Bravo.
Va anche aggiunto che le dieci stoppate rifilate da Mosley sono la miglior prestazione in serie A1 e A2 di sempre in Italia di un cestista da quando si tengono le statistiche e le 13 di tutto il team (oltre Mosley, 2 Stanback e 1 Ihedioha) eguagliano il primato di squadra registrato nel torneo 1991-1992 dalla Panasonic Reggio Calabria nel match vinto contro la Rex Udine per 104-94.
Per chi scrive, tuttavia, lo scettro di migliore in campo lo merita senza ombra di dubbio un meraviglioso Uglietti. Non avrà messo a segno anche lui una tripla doppia, ma nel momento più critico della gara ha saputo prendere la squadra sulle spalle. Cinico, razionale, freddo e lucido nel saper attaccare la zona di Trapani e nel recuperare palloni, a dimostrazione di una maturità tattica inusuale per la sua giovane età. Quelle stesse qualità che troppo spesso mancano invece ai suoi compagni. I 12 punti finali di Uglietti pesano come un macigno sulla vittoria finale della Benacquista perchè maturati in un momento della gara in cui l’inerzia favoriva gli avversari. Chapeau.
Infine, merita una nota di elogio l’esordiente Alessandro Grande (anche lui giovanissimo, classe ’94). L’ultimo arrivato in casa Benacquista si è subito integrato ed ha giocato una gara di spessore e personalità mettendo ordine in campo quando serviva. Un arma in più per coach Gramenzi da quì a fine stagione.
E’ chiaro ormai che la Benacquista Basket può esser la peggior nemica di se stessa se non migliora sotto il profilo della “gestione della gara”.
Ma la stagione è lunga, e in casa nerazzurra dopo questa vittoria si può tornare a sorridere. Ora tutti in palestra e testa alla prossima gara che vedrà Latina ospite di Biella. L’imperativo è sempre uno: lavorare duro e …sognare i play-off. Perché la classifica lo permette.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.