IO SAMMARINESE, INDAGATO DAI GIORNALI MA NON DALLA PROCURA

03/07/2010 di

Gentile direttore,

si prova una strana sensazione, una sensazione fra lo smarrito, il divertito e il preoccupato. Basta una telefonata, una voce amica che ti da, con imbarazzo, una notizia poco piacevole e te la passa, con tutto il pudore che in quel momento riesce a trovare. Il colloquio inizia pressappoco così: “Ciao Marco, dove sei?”, “sono a casa” rispondo e lui: “a casa? Va tutto bene?” Io fra lo stupito è il divertito rispondo “certo, perché?” e in quel momento scopro che per qualche testata giornalistica io sarei indagato e per alcuni della mia città natale sarei addirittura rinchiuso nelle patrie galere.

Rassicurato l’amico preoccupato, comincio a pensare quale danno mi stia arrecando la pubblicazione di una lista di clienti di una Banca Sammarinese. A fronte della pubblicazione di quella lista sono stato etichettato come “furbetto” e adesso sono diventato automaticamente per la gente un fuori legge. Però!!! Avessi faticato così poco nella mia vita per raggiungere un qualche traguardo, assolutamente normale peraltro, così come ho faticato poco nel guadagnarmi in poche ore tutti questi poco edificanti appellativi, allora si che potrei pensare di essere un uomo fortunato.

Tutto questo accade in virtù del fatto che sono, cittadino Italiano e ho sposato una donna Sammarinese, ho una figlia Sammarinese (a breve due) e da molti anni vivo e lavoro a San Marino.

Vi posso assicurare che, aldilà di quanto appare sui giornali, a San Marino ci sono anche persone, la maggior parte direi, perbene. Gente che lavora onestamente e che sempre onestamente pensa al suo sostentamento e a quello della sua famiglia e questo, come nel mio caso, senza maneggiare soldi sporchi da nascondere e senza far parte di associazioni malavitose.

Tuttavia sembra proprio che basti il mio status a far emergere il reato. Un reato talmente grave da mettere il mio nome sui giornali nazionali e locali e non certo per attività meritorie, ma nemmeno per aver commesso reati se non quello di vivere a San Marino. Certo che “chi male non fa paura non deve avere” e per questo sono ovviamente sereno, chi mi conosce sa quanti sacrifici faccio per lavorare e guadagnarmi tutti i giorni da vivere.

Voglio però rassicurare tutti, anche quelli che magari staranno dicendo “e chi lo avrebbe mai detto. Una così brava persona…, tranquilli non mi hanno arrestato e non sono nemmeno indagato, non ho commesso reati e vivo la mia vita con la serenità dell’onesto cittadino che nulla ha da temere.

Oddio qualcosa da temere mi sembra ci sia. Spesso leggo o sento parlare in radio o in tv in merito alla libertà di stampa, questione che io sento molto come cittadino e uomo di libero pensiero. Mai vorrei una stampa imbavagliata e non voglio però nemmeno una stampa poco etica. Come è possibile che chi oggi ha il dovere morale di informarci, non sia interessato a capire se la notizia abbia fondamento di verità o meno?

Com’è possibile che un professionista possa sbattere il mio nome in cronaca infarcendolo di nefandezze senza chiedersi quali ricadute queste false notizie potranno avere sulla mia vita di cittadino e sulla mia famiglia?

Un’azione come quella da me subita, solo per fare un esempio, sortisce come effetto immediato i parenti che mi chiamano preoccupati perché non hanno idea di che cosa si tratta, mia madre in lacrime, gli amici che non ti chiamano perché hanno paura di parlare con te e ringrazio Dio di avere una bambina troppo piccola per capire cosa stia succedendo al suo papà.

Da oggi grazie alla tecnologia, sarà sufficiente navigare su Internet, digitare il mio nome e trovare lo stesso, per molti anni, associato a una vicenda illegale che non mi riguarda e la sola causa è assoggettabile esclusivamente a personaggi spietati e poco etici che per un tornaconto personale sono disposti a creare danni ad altrui persone.

Tutto questo è davvero pericoloso, oggi ho toccato con mano cosa vuol dire il potere dei mass media e spero che questo venga sempre utilizzato per la giusta informazione, principio questo di libertà. Ho scoperto anche quanta incoscienza c’è in alcuni giornalisti e anche in qualche testata giornalistica del paese dove sono nato e proprio questo mi addolora.

Sono conscio del fatto che chiarimenti e smentite non fanno notizia, credo tuttavia che anche questa sia una bella notizia di cronaca. Magari potremmo anche intitolarla “Libero ed onesto cittadino indagato da un giornale e imprigionato dalla società”. Una notizia così la metterei in cronaca, giusto per alleggerire la lettura fra tanti articoli che parlano di cose che non dovrebbero accadere.

Spero che qualche esponente della stampa trovi l’onesta intellettuale e la voglia di pubblicare questa lettera, dandogli, non dico proprio lo stesso spazio dato per la notizia che mi ha inconsapevolmente coinvolto, anche se la meriterebbe, ma almeno l’evidenza giusta per non fare di me l’ennesimo mostro sbattuto in prima pagina.

Cordiali saluti,

Marco De Gregorio

 

Signor De Gregorio, lei ha assolutamente ragione. Pubblicare quella lista è stato un errore molto grave che noi di Latina24ore.it non abbiamo commesso, avendo considerato la scelta scellerata, inutile e forcaiola. Bastava dare notizia dell’inchiesta senza mettere alla gogna cittadini come lei “responsabili” solo di avere un conto corrente. (M.C.)