Comune, Bellini chiede scusa: “Toni esagerati, ma siamo noi gli offesi”

18/05/2019 di
dario-bellini-latina24ore

“Nell’ultimo consiglio comunale è andato in scena un brutto spettacolo”. Chiede scusa e ammette le proprie responsabilità sui toni usati, Dario Bellini, capogruppo di Latina Bene Comune, nel botta e risposta con la consigliera del Partito Democratico Nicoletta Zuliani nel corso della seduta di giovedì.

“Chiedo scusa per il nervosismo esploso – dice il capogruppo di LBC – pur dopo tante provocazioni arrivate, ma non per i contenuti di quanto da me affermato. Le mie parole, come avevo già specificato in Consiglio, non erano rivolte alla consigliera in quanto persona, ma alle pesanti affermazioni fatte nei nostri riguardi, nel corso di un lungo intervento caratterizzato da urla ed accuse di disonestà intellettuale. Mi trovo a doverlo ribadire, evidentemente è necessario farlo”.

“Da capogruppo – continua Bellini – difendo i miei consiglieri: tutti i giorni si impegnano moltissimo, lavorano, ascoltano e si confrontano giustamente anche con i colleghi dell’opposizione e se qualcuno utilizza parole denigratorie verso queste persone, come nel caso di Zuliani – quelle sì offese personali, il massimo dell’ostilità – io prendo le loro difese. E non posso non rivendicare queste ragioni. Posso assicurare che ricordo molto bene quanto dice il Manifesto della comunicazione non ostile, a cui questo Comune ha aderito: non ho offeso nessuno, ho solo perso la pazienza dopo una valanga di falsità che ci è stata riversata contro. Serve rispetto tra colleghi che svolgono la stessa funzione ma con ruoli diversi in Consiglio comunale e questo rispetto è mancato da parte della consigliera Zuliani. Presa dalla sua vuota retorica, volta tutta ad una narrazione tossica che forse andava bene in altre consiliature, si lascia andare a considerazioni offensive che non corrispondono in alcun modo alla politica e all’operato di questa maggioranza. Peccato che subito dopo, la stessa maggioranza, definita davanti a tutta la città ignorante ed incapace di prendere decisioni autonomamente, venga considerata interlocutore valido tanto dal poter sviluppare insieme ad essa ogni proposta politica. Siamo noi gli offesi. E a queste offese personali non sono seguite scuse di nessun tipo”.

ZULIANI. La consigliera Nicoletta Zuliani aveva così raccontato l’episodio avvenuto in Consiglio comunale: “Quello che penso l’ho decisamente ed educatamente detto in Consiglio: la vera LIBERTÀ dai condizionamenti di ogni tipo la dà solo la CONOSCENZA, una conoscenza che il nuovo regolamento per l’accesso agli atti per i consiglieri tende invece a limitare in moltissimi modi. Chi non conosce, chi è inesperto deve necessariamente affidarsi a qualcuno che sa di più: deve fidarsi di qualcuno che ostenta competenza. E in politica questo rende subalterni, non liberi. Questo ha fatto urlare il capogruppo Bellini “Consigliera Zuliani mi fa schifo, mi fa schifo, mi fa schifo” rivolgendosi a me.  Poi dopo qualche secondo ha aggiunto “quello che ha detto”. Ebbene, la forma è sostanza. Se una verità detta da un membro dell’opposizione può far male, questo non autorizza ad offendere, a sfogare la propria rabbia con quella veemenza, su una consigliera dell’opposto schieramento. Questa non è passione: è maleducazione, mancanza di rispetto, incontinenza. La politica è cosa alta, e bisogna restare sul piano politico e dar risposte di tipo politico.
Quando non si è capaci di interloquire sul piano politico, ecco che si scade e si cede alla tentazione di buttarla sul piano personale usando offese, volgarità espressioni infime come “mi fa schifo, mi fa schifo, mi fa schifo”… La politica di oggi ci costringe a questi penosi spettacoli”.