Scuole paritarie, Zaccheo: Consiglio comunale deve essere compatto
Gentile redazione,
ho seguito in queste settimane e sto seguendo con apprensione la vicenda delle suore dell’Asilo San Marco e delle scuole materne degli altri nostri Borghi. Purtroppo le congregazioni rischiano di dover abbandonare l’insegnamento per via di un’amministrazione comunale che come al solito continua a dividere sulla cultura, sui valori e le tradizioni la nostra comunità.
In tal senso ritengo di condividere appieno il contributo al dibattito del preside del Liceo Classico di Latina, Giorgio Maulucci, già consigliere Comunale del Pds.
In politica sono state molte le cose che ci hanno diviso, una cosa però ci accomuna: l’amore per la nostra LATINA.
In passato quando – nell’epoca del sindaco Finestra e del governo monocolore dell’Msi – tutto il Pds, con Maulucci e la Preside Floriana Giancotti e tutta la sinistra con Enrico Forte che sedeva in quel Consiglio Comunale, condivise l’idea di Università nel nucleo di fondazione della città.
E anche oggi che la nostra comunità si ribella all’idea di salutare le suore e di dover rinunciare al loro prezioso insegnamento nelle nostre scuole comunali.
«Louis Bunuel, regista irriverente e dissacratore – scrive Maulucci -, ha sempre avuto un occhio attento alle religiose e alle cose della religione: Viridiana, Simon del deserto, Nazarin, L’angelo sterminatore. La “Storia di una monaca” di Zinemman, con una splendida A.Hepburn, è la storia di una monaca ripudiata dal convento e sfrattata.”La monaca” di Diderot, quella del Manzoni sono l’emblema di una condizione di cattività e crudeltà mentale.Ma le monache di S.Marco che c’entrano?! Prese di mira da un “angelo sterminatore” cioè il sindaco: guerra di religione o di perdizione? Un atto estremo o esemplare di “civiltà laica” anziché “cattolica”? Pasolini dedicò “Il Vangelo secondo Matteo” a papa Giovanni XXIII a sottolineare l’incontro tra cattolici e comunisti. Il concetto e slogan “religione oppio dei popoli” non giovò allo stesso Marx. La rivoluzione culturale di Mao a Latina?! Mi pare che ci troviamo di fronte ad una ingenuità frammista ad incongruenza, forse, ad una carenza di cultura, difetto endemico della città.
Mi si dice che il Sindaco non c’entri, che aveva proposto un’alternativa; che l’azione è imputabile al Vescovo etc.Se così fosse, mi chiedo se il sindaco non avrebbe dovuto gestire la faccenda con maggiore fermezza e determinazione;se non dovesse cioè appellarsi ad un aspetto storicamente incontrovertibile: le suore,parte integrante e costituivo di quella realtà, sono di per se stesse una istituzione da salvare. Non so se il paragone possa reggere ma l’operazione mi sembra analoga alla cosiddetta “defascistizzazione” della città ricorrendo alla demolizione di bellissimi edifici di pregio dell’epoca. Problemi di ordine burocratico, amministrativo o procedurale? Posso capire il limite di età per l’insegnamento, un problema superabile,quindi, di per sé non ostativo a preservare o salvaguardare una delle istituzioni originarie della città.Che avrebbe bisogno di ben altre e più salutevoli dismissioni».
Non credo ci sia bisogno di altre parole, se non per il fatto che come ho già avuto modo di dire: la Politica, quella con la P maiuscola, è in grado di trovare soluzioni per il bene di una comunità, le scelte che dividono dimostrano invece l’incapacità di essere in sintonia con Latina e la sua gente.
Per concludere invito dunque tutto il Consiglio Comunale a votare un atto che condiviso e di buon senso, come fatto solo un anno e mezzo fa dal Commissario Barbato quando rinnovò le convenzioni. Un atto che permetta alle congregazioni di continuare a prestare la loro preziosa opera di insegnamento all’interno delle nostre scuole comunali.
On. Vincenzo Zaccheo
Già sindaco di Latina