Donna decapitata, killer ucciso con due colpi al torace

27/08/2014 di

 Due proiettili al torace. Due colpi sparati dagli agenti nel tentativo di bloccare la sua disperata fuga. Lo confermano i primi risultati dell’autopsia sul corpo di Federico Leonelli, il 35enne ferito a morte domenica mattina dopo che aveva ucciso una colf ucraina, accoltellandola e decapitandola, con una sorta di mannaia, in una villa all’Eur. I medici legali consegnano, quindi, agli inquirenti alcuni tasselli che potrebbero risultare determinanti per chiarire cosa sia avvenuto in via Birmania.

L’esame autoptico stabilisce che sono due i colpi di pistola che hanno ferito Leonelli mentre cercava di salire a bordo dell’auto parcheggiata nel vialetto dell’abitazione. Uno dei proiettili si sarebbe andato a conficcare nella zona del cuore procurandogli, forse, la morte. In totale, secondo una ricostruzione di quanto avvenuto, i colpi partiti dalle pistole dei due agenti sarebbero stati quattro o cinque, di cui uno a terra. Sul parabrezza dell’auto del killer erano ben visibili due fori di proiettile. Sul comportamento tenuto dalla forze dell’ordine oggi è intervenuta la sorella di Leonelli, Laura. Un messaggio forte in cui sostanzialmente perdona chi ha causato la morte del fratello anche qualora «avessero sbagliato».

La posizione degli agenti resta, comunque, al vaglio degli inquirenti. Una risposta su come siano andati i fatti potrebbe arrivare, inoltre, dalla perizia balistica disposta dalla procura. Gli inquirenti analizzeranno anche i filmati delle telecamere a circuito chiuso che si trovano nei pressi della villa ma anche quelli interni all’abitazione che avrebbero ripreso tutte le fasi della tragica aggressione. Nel corso dell’autopsia, così come sollecitato dal legale della famiglia Leonelli, sono stati prelevati i campioni per l’esame tossicologico il cui risultato arriverà non prima di dieci giorni. In passato, così come confermato dal padre agli inquirenti, il killer dell’Eur aveva seguito una cura psichiatrica ed era stato anche ricoverato presso una struttura specializzata. Con l’esame autoptico dell’assassino l’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani, subisce un’accelerazione.

Stamani è fissata l’autopsia per Oksana Martseniuk. Compito che attende l’equipe diretta dal professore Giovanni Arcudi, che si è trovata di fronte un «corpo straziato» è chiarire le drammatiche sequenze che hanno portato alla morte la colf: stabilirà con esattezza il numero delle coltellate inferte e se sia stata decapitata quando era ancora viva. E aiuterà a capire se la donna ha tentato in qualche modo di difendersi dalla furia di quell’uomo che temeva, e a confermarlo ci sono i due sms inviati solo 24 ore prima a Giovanni Ciallella, suo datore di lavoro e proprietario di casa. «Questo è strano» e «mi preoccupa» il senso dei messaggi inviati. Oksana era rientrata dalle ferie tre-quattro giorni prima di essere uccisa, anche se aveva conosciuto Leonelli un paio di mesi prima, quando l’uomo entrò per la prima volta nella villa, ospite del proprietario, occupando un monolocale dove forse nascondeva quell’arsenale fatto di coltelli. Armi che l’esperto informatico acquistava, così come l’abbigliamento militare, da un sito internet israeliano e che ora verranno analizzati dagli inquirenti. Dal computer del killer, ora sequestrato, arriveranno molte risposte.