API: GRANDI PROVE PER IL TERZO POLO

03/09/2010 di

«C’è una grande condivisione su tante cose, direi sulla maggioranza di temi. È difficile trovare un dissenso tra noi». Ospite d’onore per l’apertura della festa nazionale di Alleanza per l’Italia, Pierferdinando Casini non ha nascosto che tra lui e Francesco Rutelli c’è un ottimo feeling politico. E infatti l’appuntamento di Labro più che un’occasione di confronto politico tra tutte le componenti del Parlamento, sembra una prova generale per il terzo polo, o grande centro che dir si voglia. Sabato non mancherà Gianfranco Fini che si limiterà a portare il suo saluto senza grandi esternazioni politiche, visto che il giorno dopo dovrà intervenire alla «sua festa». L’ex presidente della Camera non si è limitato a compiacersi della fratellanza politica con Rutelli; la ha anche riempita di contenuti: «Così come stanno le cose oggi, l’Udc non sarebbe alleata nè del Pdl, nè del Pd. Quanto all’ipotesi che possa essere io il candidato premier del centro-sinistra, è solo un gossip». Poi una frecciata a Berlusconi e all’ipotesi che lo scudo crociato possa finire nel governo per sorreggerlo. «Il problema – ha detto Casini – non è aggiungere un posto in tavola per noi. Sarebbe umiliante fare il tappabuchi dei problemi tra Fini e Berlusconi». Dall’itinerario politico indicato dall’ex presidente della Camera tutte le strade appaiono sbarrate e l’unica possibile, l’unica percorribile rimane quella del terzo polo per il quale i lavori a Labro sembrano a pieno regime. Nel confronto con Bruno Vespa, Casini ha colto l’occasione per dare qualche consiglio al premier: «Venga in Parlamento a spiegare che ha fatto più del possibile e chieda aiuto anche alle forze d’opposizione». L’ospite di Rutelli ha riconosciuto a Berlusconi lo status di «vittima di accanimento giudiziario», ma gli ha anche ricordato che ha la responsabilità di un paese con problemi enormi: «Lui lo capisce bene, ma è troppo condizionato dalla Lega». A conferma dell’esistenza di una deriva pro Carroccio, nella quale si sarebbe messo il Pdl, Casini ha citato un sondaggio appena pervenutogli: oggi Pdl e Lega prenderebbero il 46% dei consensi, con un rapporto di due a uno a favore del primo. Ma due anni fa il rapporto era di uno a 4,5; un anno fa uno a 3,5. Conclusione: «Questo centro-destra sta consegnando l’Italia alla Lega Nord». Poteva mancare una mano per il terzo possibile alleato del polo moderato? Casini ha difeso a spada tratta Gianfranco Fini: «Se Berlusconi pretende che dopo un’estate come questa torni alla Camera per votare quello che gli dice il Pdl e poi aspettare di andare alle elezioni quando lo stabilisce il premier, tutto questo mi pare davvero eccessivo». Secondo il leader dell’Udc è Berlusconi che sbaglia spesso l’approccio con i suoi partner: «Il suo aspetto caratteriale è un limite perchè quando c’è un problema politico pensa di risolverlo facendo appello ai sentimenti».