FURTI DI IDENTITA’ E TRUFFE, DUE ARRESTI

13/07/2010 di

Truffavano per centinaia di migliaia di euro compagnie telefoniche, società di noleggio auto e siti di e-commerce ma sono stati scoperti dai carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma che hanno arrestato due pluripregiudicati romani, di 53 e 54 anni. I due avevano messo in piedi collaudate truffe ai danni di compagnie telefoniche, società di noleggio auto e siti di e-commerce.


Rubando l’identità di ignare società, mediante visure camerali, sottoscrivevano contratti con gestori di telefonia mobile per ottenere in comodato d’uso varie apparecchiature informatiche e telefoni di lusso che poi rivendevano. Con carte di credito di provenienza illecita, e sotto falso nome, acquistavano da vari siti internet costosissimo materiale elettronico e informatico. Allo stesso modo, con documenti falsi e carte di credito clonate, i due noleggiavano autovetture di lusso presso diversi rent car. Le auto, mai restituite, venivano poi piazzate, a colpo sicuro, in Romania. Per non farle localizzare dagli antifurti satellitari i due malviventi utilizzavano degli jammer, strumenti utilizzati nella guerra elettronica che consistono in una sorgente di disturbo che irradia segnali molto forti per alterare il funzionamento dei sistemi Gps, per confondere i localizzatori satellitari. Durante le perquisizioni dei carabinieri sono stati sequestrati diversi pc, linee telefoniche, un centinaio di carte di credito attivate all’estero a nome di soggetti inesistenti.

Riuscivano a diventare ‘invisibilì grazie ai loro jammer, degli apparecchi disturbatori di frequenze di cellulari e di antifurti satellitari, utilizzati per la guerra elettronica. I due hacker pregiudicati romani arrestati nella capitale dai carabinieri, avevano messo in piedi una centrale telematica in un appartamento all’Eur. Ma si spostavano ovunque indisturbati. Gli hacker utilizzavano i jammer dopo aver noleggiato alcune auto di lusso, grazie alla presentazione di documenti fittizi. Le auto, che venivano poi rivendute in Romania, non venivano localizzate perchè le apparecchiature dei malviventi riuscivano a mettere fuori uso gli antifurti satellitari dei sistemi gps. I jammer, simili a radioline che riescono a irradiare segnali molti forti per alterare il funzionamento dei sistemi di localizzazione, erano stati acquistati via internet sul mercato cinese, ma in Italia sono in Italia. Grazie a queste apparecchiature i malviventi riuscivano a risultare ‘invisibilì: irrintracciabili, sia in auto che con i cellulari. Il giro d’affari calcolato per i malviventi, i quali avevano acquistato diverso materiale elettronico ed informatico per le loro truffe, era di circa 200 mila euro. I conti sulle carte prepagate, intestate a nomi fittizi, erano aperti in Romania.