RIGNANO, AL VIA IL PROCESSO: MAESTRE ALLA SBARRA

26/05/2010 di

Poche ore al processo che dovrà chiarire cosa accadde, tra il 2005 e il 2006 nell’asilo Olga Rovere di Rignano Flaminio a pochi chilometri da Roma. Inizierà giovedì mattina, presso il Tribunale di Tivoli, il processo per i cinque imputati, tre maestre, il marito di una di loro e una bidella, coinvolti nei presunti abusi su almeno 21 bambini che frequentavano l’asilo.

I cinque sono accusati, tra l’altro, di maltrattamento, violenza sessuale e stupro di gruppo: i reati sarebbero avvenuti nella scuola del paese alle porte di Roma tra il 2005 e il 2006. L’accusa si basa sul racconto fatto da alcuni bambini ai genitori: i piccoli sarebbero stati prima narcotizzati e poi avrebbero subito violenza sessuale in una villa poco distante dalla scuola, il tutto alla presenza di un uomo che avrebbe filmato gli incontri. Una vicenda che fin dal primo momento ha diviso l’Italia in innocentisti e colpevolisti.

Il 24 aprile del 2007 vengono disposti gli arresti delle maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, una bidella, Cristina Lunerti e l’autore tv, nonchè marito dalla Del Meglio, Gianfranco Scancarello. In carcere finisce anche il benzinaio cingalese, Kelum Weramuni De Silva, la cui posizione verrà poi archiviata così come quella di un’altra maestra, Assunta Pisani. Dopo poche settimane, il 10 maggio del 2007, il Tribunale del Riesame li rimette in libertà smontando la tesi accusatoria, così come farà la corte di Cassazione.

La Procura di Tivoli ha però proseguito nell’inchiesta raccogliendo «nuovi indizi» anche grazie all’incidente probatorio. Nel corso dell’atto istruttorio, nelle scorse settimane, i bambini avrebbero, inoltre, riconosciuto un altro casolare, il quarto della serie, che potrebbe essere stato il teatro dei presunti episodi di pedofilia. Quattro bambini hanno riconosciuto l«’ambiente» dove sarebbero avvenute le violenze sessuali. Si tratta del luogo che veniva descritto dai bambini come «la cucina bianca e rossa» e «il castello della paura». Gli altri luoghi, definiti in passato dai bambini ‘castello cattivò durante gli interrogatori condotti da esperti, su cui si era concentrata l’attenzione degli investigatori a partire dal 12 ottobre 2006 (data del blitz dei carabinieri del Ris nella scuola) sono l’abitazione di una delle maestre rinviate a giudizio, un casolare nella campagne di Rignano Flaminio, quello in cui c’è una cucina con le mattonelle rosse e bianche, scoperto tempo fa, l’abitazione di una donna bosniaca che, dopo essere stata iscritta sul registro degli indagati dalla procura di Tivoli per violenza sessuale su minori si è resa irreperibile, e quello cui sta lavorando attualmente la polizia giudiziaria di Tivoli.