SERIAL KILLER A ROMA: GIÀ IN CELLA, SOSPETTI PER 7 MORTI

19/05/2010 di

Da quando è in carcere ha solo un pensiero che il suo unico nipotino stia bene e non soffra. È sempre silenzioso e ogni tanto si lascia andare ad un pianto. Da ottobre scorso è rinchiuso in una cella del carcere romano di Regina Coeli, accusato di aver ucciso l’infermiera di 58 anni, Maria Teresa Dell’Unto, con la quale aveva contratto debiti, scomparsa nel 2001 e della quale non si era più saputo nulla.

Un caso che stava per essere archiviato ma che è stato risolto dalla squadra Cold Case della mobile della capitale. Esattamente come quelle morti, sembra sette, di anziani malati i cui decessi stavano per essere catalogati come ‘decessi naturalì. Al nome di Angelo Stazzi gli investigatori della polizia sono arrivati dopo aver risolto il mistero dell’ex infermiera del policlinico Gemelli. Dopo otto anni gli agenti della Cold Case hanno scoperto il movente e ad ottobre 2009 hanno arrestato Stazzi che l’avrebbe uccisa perch‚ non voleva pi— pagare i suoi debiti, l’ultimo dei quali di 18 milioni di vecchie lire. L’uomo, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, aveva anche inviato alla famiglia lettere in cui si faceva riferimento ad un allontanamento volontario della donna. Ma poi furono trovati i resti della donna nel giardino della vecchia casa dell’infermiere a Montelibretti. Per questa accusa Stazzi Š in carcere in attesa di giudizio. Ora un filo invisibile lo lega ad altre morti. Tutte di persone anziane, malate e ricoverate in strutture sanitarie della zona che circonda Tivoli e Guidonia. E proprio i magistrati della procura di Tivoli saranno coloro che decideranno se i sospetti della polizia siano fondati o meno. Un’informativa della questura di Roma è infatti arrivata oggi negli uffici giudiziari della cittadina alle porte di Roma. Intanto gli avvocati dell’ex infermiere respingono con fermezza le accuse.

«Angelo Stazzi non Š un omicida n‚ tantomeno Š un omicida seriale», hanno sostenuto oggi Cristiano Pazienti e Cristiano Conte. «Abbiamo letto con assoluto sgomento le notizie apparse su alcuni giornali – hanno aggiunto i legali – secondo cui il presunto assassino della signora Dell’Unto, tutt’ora in carcere, avrebbe fra il 2007 ed il 2009 compiuto ben 10 omicidi». I legali «manifestano il fermo e deciso dissenso per la diffusione di notizie che allo stato non solo appaiono prive di riscontri ma non sono state poste nemmeno al vaglio dell’autorit… giudiziaria alla quale, stando agli articoli apparsi, non sarebbe stata trasmessa alcuna informativa di reato». Per l’avvocato Conte, infine, «la vicenda Dell’Unto Š cosa completamente differente rispetto a quanto viene ipotizzato in queste ore. Stazzi Š assolutamente estraneo ad un profilo di serial killer. Rispetto a questo fatto dell’inchiesta della Procura di Tivoli lo sappiamo solo attraverso gli organi di stampa. Nei mesi scorsi una abitazione che era nella disponibilit… del nostro assistito Š stata perquisita. Ma dopo di allora non c’‚ stato comunicato nulla». Invece le indagini sono andate avanti, in gran segreto, riannodando i fili di morti non violente. Morti forse date per liberare dal male o per biechi fini di lucro, ovvero prendere le mance dalle pompe funebri. Morti provocate da dosi massicce di insulina e quasi tutte avvenute in una clinica nella zona di Tivoli-Guidonia. Morti che adesso sono diventate omicidi e che potrebbero essere stati compiuti proprio da quell’anonimo infermiere che per tanti anni, fino al ’96 ha lavorato al Gemelli. Un ex infermiere che bisognerà capire se sia stato un angelo della morte o uno spietato assassino che ha agito per denaro.