USURA: SEQUESTRATI BENI PER 1 MILIONE SUL LITORALE ROMANO

14/05/2010 di

È di tre appartamenti, due locali commerciali, tre magazzini e due terreni, tre autovetture ed un motociclo, un autocarro ed un rimorchio, orologi di marca e conti bancari, per un valore di 1 milione di euro, il sequestro preventivo dei beni intestati a un pregiudicato di 37 anni di Civitavecchia, indagato per usura. Il sequestro è stato disposto dal Gip del Tribunale di Civitavecchia, Angelo Giannetti, su richiesta della Procura della Repubblica di Civitavecchia Margherita Pinto nell’ambito dell’inchiesta «Time & Money»

L’indagine, condotta dai carabinieri della Compagnia di Civitavecchia ha portato alla luce un vasto giro di usura gestito dal pregiudicato, già condannato per traffico di stupefacenti e attualmente gestore di una palestra, che tra gennaio e maggio 2009 aveva prestato somme di denaro a 4 persone per importi leggermente inferiori ai 100 mila euro ciascuno, applicando interessi mensili del 30%. Iniziata nel 2008, l’attività investigativa, è scattata dopo la denuncia di furto da parte dell’indagato, di un’intera collezione di orologi preziosi per un valore di oltre 150 mila euro coperti da assicurazione, spariti dalla sua abitazione, che gli investigatori ritenevano nascondesse una truffa ai danni dell’assicurazione.

L’uomo manteneva rapporti con altri personaggi del litorale laziale. Di qui sono emerse anomale emissioni di assegni da parte dell’indagato, che dichiarò di averli versati a fronte del pagamento dei gioielli che gli erano stati rubati. In realtà la compravendita degli orologi era stata condotta ad hoc per coprire la sua attività usuraria. La testimonianza di una vittima dell’usuraio, un impiegato della zona che si era rivolto al pregiudicato per far fronte, con un prestito, ad un momento di difficoltà economica dopo la separazione dalla moglie, ha fatto emergere una diversa realtà: concessioni, dell’ordine di alcune migliaia di euro, in poco tempo lievitavano assumendo importi vertiginosi, ai quali le vittime non riuscivano a far fronte. Gli accertamenti sono stati estesi all’acquisto di appartamenti e terreni da parte dell’indagato, che nonostante dichiarasse al fisco solo 3.000 euro l’anno, conduceva un tenore di vita altissimo con i proventi dell’attività usuraria. In un caso è emerso che un imprenditore di Civitavecchia, ennesima vittima dell’usuraio, era stato costretto a cedere un terreno per estinguere il debito contratto.