M5S, la carica dei parlamentari a cinque stelle

05/03/2013 di

Qualcuno a piedi, altri in metro o in automobile. Ma tutti trascinandosi dietro trolley e valigie per scappare: in corsa da un albergo all’altro, in pieno centro a Roma, con la speranza di seminare i giornalisti. Sono i neoparlamentari del M5S nel giorno della loro prima assemblea.

È il giorno dell’incontro con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, il momento per conoscersi un pò meglio e per iniziare ad organizzarsi in vista del lavoro in Parlamento. Si devono eleggere i capigruppo (alla fine della giornata saranno scelti gli ‘espertì Vito Crimi per il Senato e Roberta Lombardi per la Camera) che resteranno in carica soltanto per tre mesi perchè il ruolo di «portavoce» è a rotazione trimestrale. I neo-eletti ‘a cinque stellè sono un esercito variopinto: ci sono ingegneri, giovani attivisti in maglietta, distinti signori in giacca.

Tutti mantengono il silenzio mentre lasciano l’hotel Saint John. Cercano di eludere la sorveglianza dei giornalisti (anche con l’aiuto di qualche militante eccessivamente ‘solertè). Ma la notizia trapela e tutta a stampa si riversa in un piccolo albergo a due passi dalla stazione Termini. Sono tutti lì, telecamere e fotografi, ad attendere l’arrivo di ‘Beppè. Il leader del MoVimento arriva poco prima di pranzo: sceglie un ingresso laterale per eludere la stampa. Ha gli occhi rossi (forse per il lutto familiare che lo ha colpito) e non risponde alle domande dell’unica telecamera che lo ‘beccà. Raggiunge subito la sala riunioni. Lì accoglie i nuovi parlamentari con una pacca sulle spalle ed un sorriso di incoraggiamento. Fa anche qualche battuta, che i pochi giornalisti riusciti ad entrare ‘rubanò: «Ora ci accordiamo con Bersani?», scherza. Ma è solo un modo per rompere il ghiaccio. La riunione inizia a porte chiuse. L’ingresso è vigilato da un gruppo di militanti che controlla scrupolosamente i pass consegnati ai neoeletti. Grillo parla: si sente soltanto qualche applauso provenire dal salone allestito al piano interrato dell’albergo. Poi tocca a loro, a deputati e senatori, alzarsi in piedi e presentarsi, uno ad uno, per nome. Per qualcuno è la prima volta che ci si incontra; altri si rivedono dopo pochi giorni.

La riunione va avanti. C’è anche la diretta streaming per la parte finale. Grillo decide di andar via mentre il dibattito è ancora in corso. È il parapiglia generale. Il leader del M5S usa una uscita nascosta, situata sul retro dell’albergo, ma cameran e fotografi lo vedono e lo accerchiano. Lui non parla e si rifugia in automobile mentre fuori è il caos. C’è anche qualche momento di tensione tra cameraman e alcuni dipendenti dell’hotel. Dopo un paio di ore tocca a Casaleggio lasciare la riunione. Intanto, i parlamentari continuano a porte chiuse. Poi annunciano una conferenza stampa alle 18.

Ci sono i due capigruppo appena ‘elettì. Si presentano e dicono come sono stati scelti: Crimi spiega di aver preso 34 voto su 54 tra i senatori, Roberta Lombardi 37 su 109. Si sono «offerti» in una decina, poi si è votato per alzata di mano e chi ha preso più voti ha ottenuto l’incarico. È anche la prima volta che i due ‘portavocè affrontano la stampa. Non nascondono il nervosismo che, a volte, si trasforma in aggressività nei confronti dei giornalisti. Quarantacinque minuti di conferenza stampa per spiegare la linea politica del MoVimento (chiusura al Pd, disponibiità nei confronti di Napolitano, uno spiraglio per un governo tecnico); poi l’indicazione dei punti del programma. Le ‘rassicurazionì sul fatto che non prenderanno rimborsi elettorali e che i loro stipendi saranno «rendicontanti». C’è un pò di imbarazzo per qualche domanda un pò più ‘durà. Ma è la prima volta. È notte. Così un’altra volta tutti via con i loro trolley, colmi di aspirazioni, emozioni, forse qualche libro per ‘studiarè le regole del Parlamento, apprensione e speranza.