Il nuovo stadio della Roma a Tor di Valle

30/12/2012 di

Il nuovo stadio della Roma sorgerà a Tor di Valle. L’impianto di proprietà sarà finanziato da privati e, nei piani del club giallorosso, dovrebbe essere inaugurato nel corso della stagione 2016-17. La struttura avrà una capienza di 55-60 mila posti, sufficiente ad ospitare una finale di Champions League ma in grado di mantenere anche una certa intimità e vicinanza con i tifosi. Sono questi i punti principali emersi durante la conferenza stampa d’annuncio dell’area in cui sorgerà la nuova casa della Roma, destinata a prendere il posto dello stadio Olimpico.

«Questo è un giorno incredibile per noi e per tutti i tifosi della Roma nel mondo – ha spiegato il presidente, James Pallotta, in collegamento da Orlando, dove la squadra di Zeman si trova per la tournee invernale – Tutto questo è parte del progetto più ampio di rendere la Roma un club competitivo a livelli europei a lungo termine». «È stato un processo lungo (sono state analizzate più di 100 aree dall’advisor Cushman & Wakefield, ndr) ma è stato un lavoro ben svolto nel corso dell’ultimo anno, e anche la costruzione dello stadio è un segno di fiducia nell’Italia e nella sua economia. Spero che Totti segni il primo gol nel nuovo stadio – ha quindi aggiunto il businessman di Boston, che però per vedere ancora il capitano in campo tra 4 anni dovrà necessariamente rinnovargli il contratto (che scade nel 2014) – Siamo stati molto fortunati ad incontrare un partner così speciale col quale intendiamo mantenere un rapporto che duri il più a lungo possibile». Il partner in questione è il costruttore Luca Parnasi, proprietario dei terreni su cui sorgerà l’impianto, e anche lui in Florida per firmare il memorandum of understanding del progetto.

«Questo progetto è di importanza vitale per Roma – ha sottolineato Parnasi – Sarà un simbolo dell’architettura della città nei prossimi anni. Oltre mille persone saranno impiegate per 24 mesi e quindi si avranno dei risvolti professionali importanti». Risvolti che Francesco Totti si augura invece di vedere sul terreno di gioco: «Penso sia doveroso avere uno stadio di proprietà, i nostri tifosi lo meritano per centrare obiettivi importanti – le parole del numero 10 – A nome della città di Roma voglio fare un ringraziamento speciale per questo sogno che tutti i tifosi aspettano di realizzare da tempo». Il progetto vero e proprio, che sarà affidato all’architetto americano Dan Meis (tra i suoi lavori in ambito sportivo c’è lo stadio dei Dallas Cowboys di football), non è stato ancora presentato. «Il business plan sarà fatto a breve – ha spiegato l’ad della Roma, Claudio Fenucci, presente a Trigoria assieme al sindaco, Gianni Alemanno – Per quanto riguarda i costi siamo in una fase embrionale, solitamente sono stimati dai 3mila ai 6mila euro a posto (intorno ai 300 milioni di euro, ndr).

Il nome? Tra le varie fonti di finanziamento si può cedere il naming rights dello stadio. È una strada che esploreremo anche per avvicinare investitori terzi». Sui tempi, Fenucci ha poi ammesso che «sono stretti, ambiziosi, ma è una opportunità per tutti. Siamo convinti di poterli rispettare anche senza legge sugli stadi. Parte dell’area, poi, diventerà di proprietà della Roma». Decisamente soddisfatto anche il primo cittadino Alemanno. «Sarei venuto anche a piedi dall’altra parte d’Italia per questo progetto – ha confessato il sindaco – Ovviamente ci sono delle valutazione da fare e sono quelle riguardanti la tutela ambientale con l’ansa del Tevere, il potenziamento delle infrastrutture su rotaia e su gomma (stazione ferroviaria Tor di valle e via Ostiense, ndr) e la chiusura del depuratore».

«Come tempi è un progetto ambizioso, ma fattibile. Noi contiamo di metterci sei mesi per il progetto, un anno, o otto mesi se viene approvata la legge sugli stadi, per quel che riguarda le autorizzazioni, due anni per costruirlo – ha spiegato Alemanno – La città e il pubblico non ci mettono un euro anzi ci guadagnano perchè ci sarà un contributo straordinario in più che viene destinato a tutta la città per opere di urbanizzazione, viarie e stazioni (a carico dei privati, ndr)».