Stupro di gruppo a Roma, branco condannato a otto anni

16/06/2012 di

L’avevano agganciata in una chat su internet, poi avevano abusato di lei per una notte intera, complice l’alcol e forse qualche tipo di droga assunta dalla ragazza a sua insaputa. Ad otto mesi da quel tragico episodio, oggi il gup Donatella Pavone ha condannato ad otto anni di reclusione i cinque ragazzi cinesi arrestati al Prenestino alla fine dello scorso ottobre con l’accusa di sequestro di persona e violenza sessuale. Il giudice, inoltre, ha deciso di inasprire la pena rispetto a quanto chiesto dal pm che aveva sollecitato una condanna a 5 anni e 4 mesi.

Lo stuprò si consumò in una pensione dell’Esquilino, quartiere multietnico ormai a maggioranza asiatica del centro di Roma. La vittima è una giovanissima studentessa universitaria originaria di un paese alle porte di Roma. Come tutte le sue coetanee, anche lei, 21enne, passava diverso tempo sui social network e su internet. Ed è proprio nella realtà virtuale che ha incontrato uno dei ragazzi cinesi. Con il passare del tempo Feng, questo il nome del ragazzo, ha conquistato la fiducia della studentessa riuscendo a strappare un appuntamento dal vivo per conoscersi. All’appuntamento però la prima sorpresa: il ragazzo si è presentato con quattro amici, tutti connazionali, da poco in Italia a differenza di lui. I sei hanno mangiato e bevuto in un ristorante cinese, poi si sono spostati in un disco pub non lontano. Qui, secondo il racconto della vittima, sono avvenuti i primi approcci, che la giovane è riuscita a respingere. Ma poi l’alcol e forse una droga messa a sua insaputa nel bicchiere le hanno fatto abbassare le difese. I cinque l’hanno portata in un affittacamere gestito da cinesi all’Esquilino e a turno l’hanno stuprata. Poi l’hanno lasciata lì, incosciente. Grazie alla descrizione fornita dalla ragazza – le meches di uno dei giovani, i capelli rossi di un altro, l’orecchino, il tatuaggio di un terzo – i carabinieri li hanno individuati dopo poche ore nel quartiere Prenestino. Erano ancora insieme, alcuni con addosso i vestiti della notte di violenza. Gli amici di Feng sono senza fissa dimora e hanno le famiglie all’estero. Qualcuno di loro ha negato di aver stuprato la studentessa, altri hanno detto che era consenziente. Ma a loro carico ci sarebbero anche numerose prove materiali. Le stesse che li hanno inchiodati aprendo per loro le porte del carcere.