Piano rifiuti, caos in Regione tra rimpalli e polemiche

26/05/2012 di

Modificare la legge regionale del Piano rifiuti per ‘imporrè al Comune di Roma la scelta di una discarica sul suo proprio territorio e non su quello dell’ hinterland. L’ipotesi è emersa oggi, neanche troppo tra le righe, dalle parole della presidente della Regione Lazio Renata Polverini: «La scelta che abbiamo fatto in Consiglio regionale di allargare l’Ato alla provincia – ha detto – è stata una scelta sulla quale oggi dobbiamo ripensare perchè pare che al momento abbia creato solo confusione».

Gli Ato sono gli Ambiti territoriali ottimali, cioè delle aree del territorio regionale all’interno delle quali, si legge nel Piano rifiuti della Regione, si deve tra le altre cose «garantire l’autosufficienza degli impianti di smaltimento rifiuti urbani», cioè le discariche. Nell’attuale Piano l’Ato di Roma è esteso all’intero territorio della sua provincia, con qualche marginale eccezione. È questo che permetterebbe, tecnicamente, di smaltire i rifiuti della città di Roma anche in discariche situate in altri Comuni (come ad esempio Riano o Fiumicino). Una scelta che a suo tempo fu considerata dall’ opposizione un ‘regalò al sindaco Gianni Alemanno da parte della giunta di centrodestra, nella quale siede come assessore ai Rifiuti Pietro Di Paolo, vicino politicamente al primo cittadino. Ed è anche sulla mappa degli Ato che si fonda il ragionamento di Alemanno, quando sostiene di non avere la competenza per scegliere la discarica: è delle province, sostiene il sindaco, «sulla base di criteri individuati dal Piano regionale». E a maggior ragione lo è nel Lazio dove gli Ato sono appunto «corrispondenti ai territori provinciali». Per cui, conclude Alemanno, come potrei essere io a decidere se la scelta può riguardare anche territori non miei? Per questo, «abbiamo rimesso la scelta alle istituzioni sovrastanti territorialmente». Non solo. Se la competenza sull’ individuazione dei siti, per il Campidoglio, è della provincia, «spetta adesso unicamente al nuovo Commissario nominato dal Governo, il prefetto Goffredo Sottile – sottolinea Alemanno – la scelta del sito in cui collocare la discarica nell’ambito di tutto il territorio della Provincia di Roma».

Ma la Provincia non ci sta: noi, replicano, dobbiamo solo individuare una lista di aree idonee, e «il Piano regionale determina gli obiettivi e i criteri attraverso i quali le Province assolvono all’obbligo di legge. Nonostante manchino ancora i riferimenti normativi sulla costituzione degli Ato, la Provincia di Roma è già al lavoro e presto metterà a disposizione del Campidoglio la lista». Dalla quale però, bisogna essere chiari, sceglierete voi. E a stringere la cerchia potrebbe essere proprio la Regione, se deciderà di modificare il Piano, distinguendo due Ato, quello di Roma e quello della sua provincia.

Al Pd della Regione non sembra vero: «Meglio tardi che mai – afferma il capogruppo Esterino Montino – accorpare gli Ato voleva dire solo sostenere l’irresponsabilità del sindaco che vuole scaricare i rifiuti in provincia. Polverini passi dalle parole ai fatti – la sua sfida – se la porta in Consiglio, noi la modifica la votiamo anche la settimana prossima». E potrebbe non essere solo una ipotesi campata per aria: «Il prefetto Pecoraro ha lavorato bene – scrive oggi l’assessore ‘alemannianò Di Paolo – ora Roma risolva i suoi problemi». «Anche Di Paolo abbandona Alemanno sposando in toto la linea della Polverini – annota velenosamente Tonino D’Annibale del Pd – Nella scazzottata finale bisogna decidere da che parte stare, e la scelta sembra chiara».