Regione Lazio, è scontro sui vitalizi

23/12/2011 di

Il voto finale è arrivato alle 2,30 della scorsa notte: il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la Finanziaria 2012 e il Bilancio di previsione. Tutti in Aula, fino alla fine, niente proteste plateali. Ma non certo niente polemiche: qualche ora di sonno, ed ecco maggioranza e opposizione confrontarsi di nuovo su un provvedimento che se per la presidente Renata Polverini è «l’unica manovra possibile, approvata per la prima volta senza maxiemendamento», per l’opposizione sarà ricordata solo come la Finanziaria dei vitalizi, concessi anche agli assessori esterni.

La manovra vale 1,7 miliardi, tra tagli alla spesa (1,4 miliardi) e maggiori entrate. Un provvedimento che serve in sostanza ad assorbire le ristrettezze delle ultime quattro manovre nazionali, «mantenendo però tutti gli impegni già presi» ha sottolineato Polverini. Le entrate e le uscite del Bilancio sono pari a 28,7 miliardi in termini di competenza e in 36,5 miliardi in termini di cassa. Il disavanzo sanitario 2011 è stimato in 840 milioni. Nuovi soldi arriveranno dalla lotta all’evasione fiscale (80 milioni) e all’evasione sui ticket (60 milioni), dalla nuova tassa sulla benzina per autotrazione (40 milioni) e dall’aumento del bollo auto (60 milioni). Una norma permetterà la costituzione di un fondo immobiliare con la partecipazione di Cassa depositi e prestiti, un’altra attiverà un tavolo tecnico con gli enti locali per trovare finanziamenti per nuove scuole. La Finanziaria inoltre demanda alla Giunta il compito di definire le direttive di coordinamento per le controllate e le partecipate, prevede la soppressione dell’Agenzia regionale Lazio lavoro e anticipa dal 6 al 5 gennaio l’inizio dei saldi. Ma il nodo era l’articolo 10, sub-emendato dalla commissione Bilancio (una scelta che Polverini ha rivendicato orgogliosamente in Aula), quello appunto sui vitalizi. L’assegno, così dispone la nuova legge, è abrogato a partire dalla prossima legislatura, ma la vecchia normativa si applica ancora ai consiglieri e agli assessori in carica o cessati della legislatura presente. Gli stipendi, inoltre, prima parametrati all’80% di quelli dei deputati, sono da oggi fissati alla data del 30 novembre scorso, e a partire dalle prossime elezioni saranno indicizzati all’Istat. Al vitalizio, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, si può comunque rinunciare. Entro la fine del mandato, in ogni caso, il Consiglio dovrà stabilire un sistema contributivo per i futuri consiglieri, inderogabilmente dall’età di 60 anni. Uno scandalo, secondo l’opposizione: «Questa Giunta ha come modello lo sceriffo di Nottingham. Toglie ai cittadini per dare rendite ai dignitari di corte – attacca il capogruppo Pd Esterino Montino. Per il verde Nando Bonessio »è uno schiaffo per tutte le persone oneste che pagano le tasse«.

»Manovra schizofrenica, iniqua e recessiva – ha aggiunto Luigi Nieri di Sel – che fa due pesi e due misure tra cittadini ed esecutivo«. »Con arroganza – ha commentato Vincenzo Maruccio (Idv) – Polverini aumenta i privilegi mentre gli altri Consigli regionali li tagliano«. Non ci sta il centrodestra: il capogruppo Pdl Franco Fiorito parla di »manovra senza fronzoli, approvata in tempi rapidissimi, che argina il momento negativo e pone le basi per il rilancio dell’economia: non lacrime e sangue ma concretezza«. Melpignano e Illuzzi (Lista Polverini) stigmatizzano »le sterili polemiche demagogiche di chi in passato non è stato capace di tagliare i costi della politica«. Sui vitalizi ironizza Francesco Storace (La Destra): “In pensione ci andranno prima Montino e soci”.

“Sono particolarmente soddisfatto che siamo riusciti a chiudere questa fase – il commento del presidente del Consiglio Mario Abbruzzese – La Giunta ha giocato un ruolo fondamentale non presentando il ‘collegatò che sarebbe stato oggetto di tante discussioni e motivo di accanimento. Così come è doveroso rendere merito a una minoranza che ha dimostrato di volersi confrontare senza ostruzionismo”.