Roma 2020, Capitale fiduciosa per la candidatura

09/12/2011 di

«Sono più fiducioso sulla candidatura di Roma 2020 rispetto a due giorni fa, ossia prima dell’inizio dei lavori del Cio». È quanto ha dichiarato all’ANSA Mario Pescante, oggi a Losanna, a margine della riunione della commissione esecutiva del Comitato internazionale olimpico (Cio), di cui è vicepresidente.

Pescante ha altresì lanciato un appello a Parlamento e Governo italiani per un chiaro sostegno alla candidatura romana entro il 15 febbraio. Anche se le Olimpiadi del 2020 non figuravano fra i temi in agenda della riunione dell’esecutivo, «ci sono segni che non ingannano. Sono al Cio da 17 anni e so coglierli. Quella di Roma è una candidatura che piace. Vincere resta molto difficile ma è possibile. Ne sono convinto», ha sottolineato Pescante. Il presidente del comitato promotore di Roma 2020 ha quindi evocato i motivi per i quali il progetto della Capitale può raccogliere consensi.

«La nostra è una candidatura sobria, ben pensata, senza – come dicono al Cio – ‘White elephants’, che potremmo tradurre con ‘cattedrali nel desertò. Il 70% degli impianti è già costruito e, senza mancare di rispetto alle altre contendenti, l’Italia è un Paese di una bellezza unica». Ma ciò non basta per vincere la difficile corsa ai Giochi.

«Con Roma 2020, abbiamo inaugurato l’unità d’intenti prima della crisi. Però bisogna adesso uscire allo scoperto, effettuare un passo supplementare», ha ammonito Pescante, lanciando un chiaro appello a Parlamento e Governo affinchè appoggino la candidatura romana. «A questo punto, votati i tagli ed i sacrifici, è giunto il momento di far sorridere gli italiani», ha detto. «Dobbiamo reagire al sentimento che non ci si può occupare del futuro. Bisogna far crescere il Paese attraverso gli investimenti. Perchè, sia ben chiaro: Roma da sola non può farcela, il progetto deve essere quello di tutta l’Italia». E il tempo stringe, in quanto le città candidate – oltre a Roma vi sono Istanbul, Madrid, Doha, Tokyo e Baku – hanno tempo fino al 15 febbraio per fornire al Cio risposte precise su un questionario comprendente 90 domande sull’organizzazione delle Olimpiadi.

«Ad esempio – ha rilevato Pescante – Tokyo ha già raccolto una mozione di sostegno all’unanimità da parte del Parlamento giapponese.» Quella di febbraio è una tappa molto importante sulla lunga strada della candidatura che si concluderà nel settembre 2013 a Buenos Aires, con l’assegnazione dei Giochi 2020. Sulla base delle risposte fornite «verrà stabilito un punteggio che può rivelarsi determinante per il futuro», ha ricordato Pescante. La scadenza determinante successiva sarà dal 23 al 25 maggio a Quebec, in Canada, quando l’esecutivo del Cio deciderà quali città candidate accederanno alla fase finale. Pescante ha altresì evidenziato i numerosi vantaggi derivanti dall’organizzazione di Olimpiadi estive nella Città eterna.

«Vi sarebbe un aumento del Pil, è sicuro. Anche l’occupazione ne trarrebbe beneficio, ben oltre, a mio parere, i 100mila posti di lavoro preventivati. E non bisogna dimenticare l’incremento del turismo, non solo a Roma ma nell’insieme del paese.» Il vicepresidente del Cio ha infine assicurato che le Olimpiadi 2004 non sono state la causa della gravissima crisi che ha colpito la Grecia. «Ho seguito da vicino la questione. Il debito greco è di 360 miliardi di euro ed i Giochi di Atene sono costati otto miliardi. La crisi ellenica è dovuta ‘in primis’ alla malapolitica, come quella italiana d’altronde».