Roma, lesbica denuncia: impedita donazione del sangue perché sono gay

30/10/2011 di

Voleva compiere un atto di altruismo, donando il sangue. Ma la sua volontà si è scontrata con lo stop di un medico che le ha detto: «Sei omosessuale? Non puoi donare il sangue perchè il tuo rapporto sentimentale è considerato a rischio». A raccontare la vicenda è una donna lesbica di 39 anni che ieri mattina era andata al centro trasfusionale del Policlinico Umberto I a Roma per donare il sangue.

«È una cosa assurda e discriminatoria nei miei confronti», ha detto la donna, impiegata nello studio di un commercialista, che convive con la sua compagna da quattro mesi. Non è la prima volta che agli omosessuali viene negata la possibilità di donare il sangue. Nell’estate del 2010 destò polemiche il rifiuto dell’Ospedale Policlinico di Milano di far donare un ragazzo che si era dichiarato omosessuale (ma con un rapporto stabile). Tanto che il ministero della Salute, allora, chiese immediatamente un parere al Consiglio Superiore di Sanità per chiarire gli ambiti interpretativi della legislazione nazionale, in merito ai ‘comportamenti a rischiò. «Vivo e ho rapporti stabili con la mia compagna da quattro mesi, quindi rientro nella possibilità di donare», ha osservato la donna lesbica che ieri ha ricevuto lo stop a Roma riferendosi al limite temporale previsto, secondo quanto spiegato dai medici dell’Umberto I, per escludere fattori di rischio legati ai rapporti sessuali. «La persona con cui ho parlato, credo un medico, mi ha fatto una serie di domande private – ha raccontato la donna – anche sulla mia vita sessuale. Quando gli ho detto che sono omosessuale lui mi ha risposto che purtroppo non potevo donare il sangue in quanto il mio rapporto sentimentale è considerato ‘a rischiò per la trasmissione di malattie veneree. Ma io e la mia compagna siamo una coppia normale, ci amiamo e rispettiamo come e forse più di tante altre coppie». Ora la donna si è rivolta anche a uno studio di avvocati e minaccia azioni legali. Immediata è però arrivata la replica della direttrice del Centro trasfusionale del Policlinico Umberto I di Roma Gabriella Girelli: «Non esiste alcuna legge che vieta agli omosessuali di donare il sangue. In generale non possono farlo le persone ‘a rischiò. Pertanto è il medico che esegue la visita a stabilire se la persona è a rischio, sulla base di quello che gli viene riferito e, a sua coscienza, decide se possono esserci rischi per chi deve ricevere il sangue. Ovviamente ognuno è libero di avere la propria vita privata e non si giudica nessuno». «Bisogna in ogni caso – ha aggiunto – avere un rapporto stabile con una persona da 4 mesi, ma dopo aver somministrato un questionario il medico deve ‘reinvestigarè sulla situazione del potenziale donatore con un colloquio e valutare con scrupolo. L’omosessualità non è motivo di esclusione e bisognerebbe verificare che cosa in realtà è emerso nel colloquio, ma c’è un segreto professionale da garantire». Il portavoce del Gay Center Fabrizio Marrazzo ed il presidente di Arcigay Roma Roberto Stocco si sono augurati che sull«’episodio sia fatta piena luce», ricordando che «vietare la donazione di sangue a una persona per il suo orientamento sessuale è una violazione delle norme in materia in vigore nel nostro Paese».