Indignati a Roma, città blindata per la manifestazione

14/10/2011 di

Sarà una Roma blindata quella che sabato 15 ottobre ospiterà la manifestazione degli Indignati nella giornata internazionale di mobilitazione «uniti per il cambiamento globale». La città sarà divisa a zone, ognuna delle quali affidata ad un funzionario di polizia. Si tratta di una strategia per poter meglio controllare il territorio, così come avvenuto per la cerimonia di beatificazione di papa Giovanni Paolo II. Qui la situazione, però, appare decisamente più delicata, con i timori per possibili scontri e per la possibile azione solitaria di gruppi di estremisti.

Già da qualche giorno i singoli responsabili di polizia stanno effettuando bonifiche e sopralluoghi nei punti sensibili della propria zona. Il prefetto della Capitale, Giuseppe Pecoraro, ostenta tranquillità, anche se – dice – ci sarà la «massima attenzione». «Io mi auguro che si manifesti sempre in maniera democratica – afferma – e mi aspetto che ci sia da parte di tutti il rispetto per gli altri cittadini, cioè quelli che non manifestano e quelli che lavorano». Gli fa eco il capo della Polizia, Antonio Manganelli, conscio che queste «giornate calde» richiederanno uno sforzo dagli agenti, chiamati a «compiti di supplenza» della politica. «Noi siamo in piazza non per contrastare i manifestanti – sottolinea – ma per assicurare loro la libertà di espressione garantita dalla Costituzione». Intanto oggi nella Capitale è stata un’altra giornata di fuoco.

Gli Indignati, sgomberati dalla sede della Banca d’Italia – davanti alla quale avevano passato la notte – si sono spostati sulla scalinata del Palazzo delle Esposizioni, sempre in via Nazionale. In serata un corteo spontaneo ha tentato di aggirare il blocco delle forze dell’ordine creando momenti di tensione: i manifestanti sono entrati in contatto con gli scudi del cordone di polizia. Decine di loro sono poi riusciti a sfilare sui marciapiedi in direzione del ministero dell’Economia, con un corteo guidato da un ‘dragonè di stoffa. Come se non bastasse, una cinquantina di persone dei movimenti per il diritto all’abitare, in serata, hanno deciso di occupare la Basilica di Santa Maria Maggiore: «Siamo decisi a dormire qui fin quando non avremo una risposta sulle politiche abitative qui a Roma, abbiamo diritto ad una casa». «In questi giorni – ha osservato il sindaco di Roma Gianni Alemanno – c’è un pò di eccitazione in città, ognuno si vuole mettere in mostra, ci sono i cosiddetti Indignados da ieri e questa smania di protagonismo a destra come a sinistra. Dispiace che una basilica venga invasa, un’aula consiliare è già qualcosa di più abituale. Vorrei invitare tutti, a prescindere dagli schieramenti politici, a rispettare questa città». Intanto alla Questura di Roma cominciano ad arrivare le informazioni della polizia delle varie province sul numero dei manifestanti e dei movimenti che prenderanno parte al corteo di sabato. Si aspettano al momento partecipanti da 70 province di tutta Italia. Domani è convocato un nuovo tavolo tecnico con le realtà coinvolte nella gestione dell’evento. Al termine dell’incontro sarà firmata l’ordinanza del questore sulle misure di sicurezza disposte per il corteo. Secondo quanto previsto, il corteo partirà da piazza della Repubblica alle 14 per raggiungere piazza Porta di San Giovanni dove la manifestazione si concluderà alle 21. Trentanove le linee degli autobus deviate per la manifestazione. In città si prevedono, dunque, disagi nella circolazione. «L’amministrazione – fa sapere l’assessore alla Mobilità, Antonello Aurigemma – farà tutto il possibile per preparare un piano di emergenza per poter arrecare meno disagi possibili ai cittadini».