Roma, bimba nata morta: doppia indagine

16/09/2011 di

Dopo l’inchiesta della magistratura, che procede per omicidio colposo, parte anche l’indagine interna del Policlinico Gemelli, già scosso per i casi di positività alla tbc di neonati e da ieri di nuovo nella bufera per la vicenda di una bimba morta in utero dopo che la madre, Carmela Cassese, il 13 settembre scorso, era stata mandata a casa benchè avesse superato di due settimane il termine previsto per il parto. La procura ha disposto l’autopsia sulla bimba al fine di chiarire le cause del decesso. Per il momento non ci sono indagati.

Oggi la Direzione del Policlinico ha annunciato di aver avviato un’indagine interna «per approfondire ciò che è successo in tutti i suoi aspetti clinici e scientifici». «Gli studi scientifici della letteratura internazionale – è detto in una nota – sottolineano come l’evento di una morte endouterina al termine della gravidanza, per quanto raro, non sia azzerabile anche attraverso l’adozione dei controlli più intensivi. Nonostante ciò, e benchè da un primo accertamento dei fatti non sembri emergere una specifica responsabilità del personale medico e del Policlinico, è stata prontamente avviata un’indagine interna, i cui risultati saranno forniti nei prossimi giorni alle istituzioni competenti».

La Direzione del Policlinico «deve peraltro constatare, con rincrescimento – prosegue la nota – come la drammatica vicenda sia stata catalogata in poche ore e senza i necessari riscontri come ‘malpracticè, con ciò favorendo giudizi sommari e iniziative destinate più ad alimentare il clamore che ad agevolare l’accertamento dei fatti. Tale accertamento è innanzitutto interesse del Policlinico e di tutti i suoi operatori». «In questo momento – conclude la nota – il primo pensiero dei medici e di tutto il personale del Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna e della Vita Nascente del Gemelli, impegnati ogni giorno con dedizione e competenza a dare il massimo aiuto per la nascita di vite umane, non può che andare alla giovane famiglia che sta vivendo questo profondo dolore».