Arpino, esplode fabbrica di fuochi d’artificio: 5 morti

12/09/2011 di

Tragedia in una fabbrica di fuochi d’artificio nel Frusinate. Una violenta esplosione avvenuta nel pomeriggio, intorno alle 15, ha causato sei morti. Le cause del disastro sono ancora da stabilire. La deflagrazione si è verificata nella fabbrica Cancelli, che si trova sui monti di Arpino. «Sembrava l’inferno, una scena raccapricciante. Le fiamme hanno attaccato anche i bosco», racconta Pierpaolo Gradogna, vicesindaco di Arpino, tra i primi ad arrivare sul posto. Una fabbrica con tre capannoni, molto conosciuta in tutta la provincia e che curava i giochi pirotecnici delle feste della zona.

Nell’esplosione sono rimasti uccisi Claudio Cancelli, 65 anni e i figli Gianni e Giuseppe di 42 e 45 anni. Deceduti anche due clienti e un operaio, Franco Lorini, Enrico Battista e Giulio Campoli. Tutte e sei le persone all’interno della fabbrica al momento della forte deflagrazione non hanno avuto scampo. L’esplosione ha distrutto due dei tre capannoni della fabbrica dilaniando i corpi delle vittime. Difficile si è presentato sin da subito l’intervento dei soccorritori, che hanno dovuto fare i conti con il rischio rappresentato da diverse microesplosioni dopo l’incidente avvenuto alle 15. La fabbrica è stata completamente distrutta. «Macchine accartocciate, mura crepate, blocchi di tufo e cemento a decine di metri dall’edificio. La fabbrica Š stata quasi del tutto rasa al suolo – descrive un altro testimone, l’assessore di Arpino Antonio Venditti- qui conoscevamo tutti la famiglia Cancelli. È una tragedia immane». La famiglia Cancelli nel ’94 venne colpita da una analoga tragedia nell’azienda che avevano nel comune di Balsorano, in provincia de L’Aquila. Anche in quel caso il bilancio su pesantissimo: cinque morti e un operaio sopravvissuto. Sul posto hanno lavorato a lungo sei squadre dei vigili del fuoco (due delle quali giunte da Roma), agenti della polizia e personale del 118 con quattro ambulanze e un elicottero. Hanno dovuto anche lottare contro le fiamme che lambivano il bosco. L’ultima vittima è stata individuata intorno alle 18, dopo circa tre ore dal tremendo scoppio avvenuto in via Sant’Altissimo. Le cause dell’incidente sono ancora da stabilire e gli agenti della Questura di Frosinone stanno eseguendo verifiche e accertamenti. Anche i carabinieri del Noe di Roma indagheranno sugli impianti di smaltimento delle sostanze prodotte dalla fabbrica e dovranno accertare se a seguito dell’esplosione potrebbe esserci un impatto ambientale. Un incidente grave che ha fatto subito riesplodere le polemiche sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. Nel maggio del 2000 a Veroli, sempre nel frusinate,si era registrato un incidente simile. A poca distanza dall’ abbazia di Casamari, esplose una fabbrica di fuochi pirotecnici che provocò tre morti. Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, chiede di fare piena luce sulla dinamica dlel’incidente. «Attendiamo che sia fatta luce sulla dinamica e le cause di quanto accaduto – dice -, la nostra vicinanza va ai familiari e a tutta la comunità del frusinate, in questo momento di grande dolore». Messaggio di cordoglio anche dal presidente del Senato Renato Schifani. La Asl di Frosinone ha garantito un supporto psicologico per i familiari delle vittime.

GLI INCIDENTI NEGLI ULTIMI ANNI. Sono tanti gli incidenti che colpiscono chi lavora nelle fabbriche di fuochi artificiali, spesso luoghi appartati e dedicati al pericoloso lavoro, a volte laboratori improvvisati e per questo ancora più a rischio. Ecco l’elenco degli incidenti più gravi dell’ultimo decennio. 18 MAG 2000: a Veroli (Frosinone), a poca distanza dall’ abbazia di Casamari, esplode una fabbrica di fuochi pirotecnici; muoiono tre persone. 23 NOV 2001: quattro persone muoiono nello scoppio di una fabbrica in località Morrona, frazione di Terricciola (Pisa). 2 MAG 2002: tre persone muoiono in uno scoppio in una fabbrica di botti di Terzigno (Napoli). 30 ago 2002: tre morti e tre feriti nell’esplosione di una fabbrica fuochi a Visciano (Napoli). 5 LUG 2004: sono cinque le vittime dell’esplosione in una fabbrica di fuochi alla periferia di Giugliano (Napoli). 19 LUG 2005 – A Teggiano (Salerno), nel Vallo di Diano, esplode una fabbrica: nell’incidente muoiono due giovani fratelli di Polla, mentre altre tre persone sono ferite. 6 AGO 2005 – A Ottaviano (Napoli), in una fabbrica fi fuochi avviene un’esplosione che uccide tre operaie. 24 MAG 2006 – una fabbrica di fuochi d’artificio salta in aria a Mercato San Severino (Salerno). L’esplosione causa la morte di due operai. 23 APR 2007: esplode una fabbrica di fuochi d’artificio a Gragnano (Napoli). Muoiono il titolare e due nipoti che lavoravano con lui. 11 MAG 2007: per un’esplosione in una fabbrica di fuochi d’artificio a Piane di Montegiorgio (Fermo), muoiono tre persone, una trentina i feriti. 6 FEB 2008: a S.Egidio di Madonna delle Macchie (Orvieto), quattro persone, tutte della stessa famiglia, muoiono nell’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio. 3 OTT 2010: Esplode un laboratorio clandestino di fuochi artificiali nel centro storico di Taggia (Imperia), tre i feriti gravi. 10 GEN 2011: A Santa Venerina, versante sud-est dell’Etna, muoiono due uomini e uno rimane gravemente ferito nell’esplosione della «Pirotecnica Etnea». 2 FEB 2011: Un morto nell’esplosione della sua fabbrica di fuochi artificiali a San Giovanni di Ceppaloni (Benevento). Venti anni prima l’uomo aveva perso il padre e lo zio in un analogo incidente.