Abusa per anni di due minorenni, arrestato a Tarquinia

25/02/2011 di

Aveva nove anni quando suo zio, fratello della madre, iniziò ad abusare di lei. Più o meno nello stesso periodo, cioè a metà del 2007, l’uomo cominciò a insidiare anche un’altra ragazzina di 13 anni, figlia di una coppia di amici di famiglia, che frequentava abitualmente casa sua. Gli abusi sessuali sulle due minorenni sono proseguiti per 4 anni. L’orco, protagonista degli episodi di pedofilia, è un uomo di 54 anni, operatore ecologico, dipendente del comune di Tarquinia, arrestato questa mattina dagli uomini della sezione contro i reati sui minori della squadra mobile di Viterbo. Nei suoi confronti il Gip del tribunale di Civitavecchia, su richiesta del pm Margherita Pinto, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale aggravata e continuata.

Le indagini, come ha spiegato il capo della squadra mobile Fabio Zampaglione in una conferenza stampa, erano partite nell’ottobre 2010, dopo la segnalazione dell’istituto scolastico frequentato dalla nipote dell’indagato. Una sua insegnante, notato lo stato di malessere in cui versava, l’ha convinta a confidarsi con lei ed è così emersa la verità. Grazie alla dichiarazioni della nipote, i poliziotti hanno individuato l’altra minorenne caduta nella rete dell’orco. Anche in questo caso le violenze sessuali duravano da anni, e sono state confermate dalla vittima, che oggi ha 17 anni. Il capo della squadra mobile ha poi svelato un particolare che la dice lunga sulla personalità dell’arrestato.

«Quando abbiamo convocato la seconda vittima in questura – ha detto Zampaglione -, ad accompagnarla, oltre ai genitori, c’era un’altra persona che è rimasta ad attenderli fuori. Poco dopo abbiamo scoperto che si trattava proprio dell’uomo arrestato oggi. È probabile – ha aggiunto – che, insospettito della convocazione, abbia deciso di accompagnare la sua vittima per esercitare una forte pressione psicologica su di lei affinché non dicesse nulla. Ma la ragazza – ha concluso -, ascoltata dal pm e da alcuni psicologi, dopo un pò di titubanza, ha raccontato tutto». Durante il blitz nella sua casa sono stati sequestrati 15 supporti informatici con materiale pornografico e il suo cellulare in cui è registrato il numero del cellulare di una delle vittime. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Civitavecchia a disposizione dell’autorità giudiziaria.