Sindacato balneari, protesta a Ostia

24/02/2011 di

«Il 10 marzo appuntamento ad Ostia per
1.000 imprenditori balneari provenienti da Minturno, Formia, Gaeta, Sperlonga, Fondi,
Terracina, Ponza, San Felice, Sabaudia, Latina, Nettuno, Anzio, Ardea, Torvajanica e,
dal nord del Lazio, da Montalto di Castro, Tarquinia, Civitavecchia, Santa Marinella,
Cerenova, Maccarese, Fregene e Fiumicino. Si parte da Ostia per andare a manifestare
sotto gli uffici della Regione Lazio». È quanto annuncia Fabrizio Fumagalli
Presidente del S.I.B.

Sindacato Italiano Balneari Lazio aderente alla Confcommercio che associa oltre 1.000
imprese«. Lo comunica, in una nota, Sib Lazio. »I balneari in questo modo intendono rendere
pubblica la propria preoccupazione, oltre a quella dei 20 mila lavoratori del
settore, per il rischio che corrono le imprese balneari: dal 1° gennaio 2016,
all’asta le concessioni delle spiagge, con le nostre imprese, che abbiamo costruito
con tanti sacrifici in anni di lavoro – precisa Fumagalli – La Presidente Renata
Polverini, per la sua storia personale, può comprendere il dramma che le nostre
famiglie stanno vivendo – continua Fumagalli. Perdere la propria azienda, nella quale
abbiamo investito tutte le nostre risorse finanziarie ed umane, non è accettabile.
Tutelare le imprese balneari, invece, produrrà investimenti più rilevanti, maggiori
livelli occupazionali, migliore qualità dell’offerta dei servizi di spiaggia,
significa cioè incrementare il contributo, come abbiamo sempre fatto, al successo del
turismo. Respingiamo la proposta di Legge che ha redatto il ministro Raffaele Fitto
perché, oltre a favorire le grandi imprese ed i gruppi industriali, apre le porte al
riciclaggio ed alla malavita che da anni preme per poter mettere le mani sui nostri
litorali«.

»Ci aspettiamo che il Lazio, come già molte Regioni hanno fatto, si impegni a trovare
una soluzione che, nel rispetto delle procedure e delle norme della Unione Europea,
restituisca la serenità alle nostre imprese« – prosegue Fumagalli – prosegue la nota
– La strada è quella indicata dalla IX Commissione del Senato che con l’O.d.G.
impegna il Governo, attraverso l’attività di Monitoraggio che si concluderà a
dicembre, di attivare adeguati strumenti per arrivare ad una risoluzione del
problema».

«Diciamo no alle aste – conclude Fumagalli – con la determinazione che se non avremo
una risposta esauriente da parte del Governo gli imprenditori del Lazio, insieme ai
colleghi di tutte le oltre regioni, sono pronti ad un confronto che manterrà
incandescente l’estate anche nel 2012, 2013, 2014 e 2015. In soli cinque anni si
rischia di distruggere ciò che è stato costruito con fatica in oltre due secoli. Si
mette a repentaglio la storia e il futuro del turismo balneare italiano».