Somministrati i primi vaccini anti Covid. Capobianchi: “Sto benissimo, scelta naturale”

La professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli, alle ore 7,20 sono stati i primi in Italia a ricevere il vaccino anti Covid-19 stamane all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma.
«Mi sento benissimo. La scelta è stata una scelta abbastanza naturale. Mi sono offerta di essere vaccinata e sono stata scelta fra i primi come simbolo per dire di fidarsi e credere in questa scelta credo sia un esempio per gli altri operatori sanitari ma anche per tutta la popolazione». Così Maria Rosaria Capobianchi, direttore laboratorio di virologia dello Spallanzani prima vaccinata in Italia, che partecipò a diagnosticare la prima infezione di Covid-19. «Dobbiamo fidarci della scienza, non possiamo tirarci fuori. Le scelte fatte sono ponderate e prese sulla base di valutazioni scientifiche».
«Il fatto di essere arrivati con un vaccino in un tempo che non supera nemmeno un anno è per il mondo intero, per la scienza e per la medicina – ha proseguito Capobianchi, docente di Biologia Molecolare all’Università di Roma UniCamillus – un progresso enorme, che era inatteso. Penso che noi tutti dobbiamo cogliere questa opportunità salutarla con grandissima gratitudine, con grandissimo riconoscimento». «Al momento – ha proseguito parlando a Sky – è il presidio più efficace e più promettente per combattere e per arginare la diffusione di questa infezione. Il messaggio è di fiducia e di invito a condividere questa scelta perchè è una scelta di consapevolezza e una scelta di fiducia».
E sulla sicurezza: «I vaccini sono stati testati e approvati dalle nostre agenzie regolatorie non vi vedo motivo di preoccupazione. Vedo molta preoccupazione invece nell’evoluzione naturale dell’infezione per cui penso che tutti dobbiamo abbracciare questa scelta, farla, sostenerla e diffonderla all’interno della cerchia dei nostri contatti».
L’ASSESSORE. «Oggi partiamo con le vaccinazioni qui allo Spallanzani, dove tutto è iniziato a fine gennaio. È un messaggio di fiducia e speranza. Oggi saranno 130 gli operatori dello Spallanzani vaccinati e 955 in totale nei prossimi giorni. Poi il programma prevede che si vaccinino 180mila operatori sanitari, iniziando dalle Rsa e ospedali». Lo ha sottolineato Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, a margine del V-Day allo Spallanzani. Sulle polemiche per possibili ritardi nell’arrivo dei vaccini, l’assessore ha precisato che «il problema non è la somministrazione del vaccino, ma avere le dosi: a regime possiamo fare 1 mln di somministrazioni al mese».