Si lancia da un ponte sulla Pontina, afferrato per le braccia e salvato
«Quando siamo arrivati sul posto, quell’uomo aveva già scavalcato il ponte. Urlava e minacciava di buttarsi se ci fossimo avvicinati». Così, all’Adnkronos, Fabrizio Sasso, segretario provinciale di Italia Celere intervenuto questa mattina insieme ai suoi colleghi delle volanti sulla Pontina per scongiurare il tentativo di suicidio dal cavalcavia all’altezza di via Strampelli.
«Siamo arrivati dopo la segnalazione alla Sala Operativa del 112 intorno alle 7,30 – racconta l’agente sindacalista – Aveva ormai passato la recinzione metallica a protezione del cavalcavia, così abbiamo bloccato il traffico in entrambe le direzioni di marcia, raggiungendolo a piedi».
«L’uomo, quando ci ha visti – continua Sasso – ha iniziato a urlare, minacciava di gettarsi nel vuoto se avessimo tentato di avvicinarci ancora. Abbiamo provato a scambiare con lui qualche parola, ci ha detto come si chiamava, di volersi uccidere per una donna. Con due colleghi ci siamo avvicinati alla recinzione, il tempo di consentire ai soccorritori di arrivare sul posto e sistemare il telo di salvataggio in strada. A quel punto ci ha chiesto di far venire la compagna con la quale aveva avuto una lite per chiederle scusa. La situazione sembrava essersi calmata, ma al momento di sistemare il telo gonfiabile di salvataggio sulla carreggiata direzione Latina, si è innervosito spostandosi sul lato del cavalcavia direzione Roma per evitare di cadere sul telo».
Interrotta la trattativa coi poliziotti, infatti, l’uomo ha lasciato la presa per gettarsi nel vuoto ma i tre agenti, saliti nel frattempo sul guardrail , sporgendosi pericolosamente dal parapetto, sono riusciti ad afferrarlo per le braccia rischiando di cadere con lui. Provvidenziale l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno azionato l’autoscala con a bordo gli altri agenti che, avvicinandosi in pochi attimi al ponte, hanno raggiunto e messo in sicurezza l’aspirante suicida all’interno del cesto.