Delitto di Arce, Ris conferma le accuse a Marco Mottola per l’omicidio di Serena Mollicone

19/02/2019 di
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A quasi diciotto anni dal delitto di Arce le indagini sulla morte di Serena Mollicone si starebbero avviando alla conclusione. I carabinieri hanno mandato alla Procura di Cassino un’informativa che conferma i sospetti su Franco Mottola, l’allora comandante della stazione dei carabinieri di Arce, e il figlio Marco Mottola.

Sospetti sollevati dalla perizia del Ris che segnò oltre un anno fa la svolta nelle indagini sul delitto della studentessa di Arce avvenuto il primo giugno 2001. La perizia, contenuta nell’informativa, rilevò che la studentessa diciottenne sarebbe stata colpita negli alloggi della caserma dei carabinieri di Arce, al culmine di una lite probabilmente con Marco Mottola. Successivamente il cadavere fu spostato nel boschetto dell’Anitrella dove poi fu trovato. Ricostruzione ribadita nell’informativa consegnata alla Procura di Cassino.

Le indagini dunque conducono a Marco Mottola e al padre Franco, iscritti da tempo nel registro degli indagati per omicidio volontario in concorso e occultamento di cadavere. Indagata anche la moglie di Mottola, Anna. Altri due carabinieri sono invece indagati, uno per favoreggiamento e l’altro per istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. Tuzi si ammazzò nel 2008, il giorno prima di essere ascoltato in merito all’omicidio.

La ricostruzione del delitto fornita negli atti ripercorre quella tratteggiata dalla perizia medico-legale che indicò una compatibilità tra lo sfondamento della porta dell’alloggio della caserma dei carabinieri di Arce e la frattura cranica riportata dalla studentessa. Forse Serena, conclusero i periti, fu spinta durante una lite sbattendo la testa. I sospetti, proprio in occasione della perizia, si concentrarono proprio sul figlio del comandante della stazione dei carabinieri.

L’informativa raccoglie tutto il materiale investigativo su un delitto avvenuto 18 anni fa. Ora il pm dovrà valutare come proseguire. Sembra vicina dunque la chiusura delle indagini con una probabile richiesta di rinvio a giudizio.

«A 8 anni dall’iscrizione nel registro degli indagati ancora non si sa come andrà a finire la loro vicenda processuale» commenta l’avvocato Francesco Germani, legale della famiglia Mottola sottolineando di essere «sicuro dell’innocenza» dei suoi assistiti.

La vicenda giudiziaria dell’omicidio della diciottenne Serena è stata tortuosa. Due anni dopo il delitto fu arrestato con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere Carmine Belli, un carrozziere poi prosciolto da ogni accusa dalla Cassazione. Il caso sembrava destinato a restare un mistero. Ma i dubbi, soprattutto quelli sui depistaggi, erano troppi. Le indagini sono poi proseguite anche attraverso sofisticati accertamenti scientifici per arrivare alla verità. Arrivò così la perizia dei Ris a segnare una svolta concreta.