Confessano gli aggressori di Manuel Bortuzzo: Abbiamo sparato per errore

06/02/2019 di

Hanno ammesso di aver sparato per errore i due ragazzi ascoltati in questi minuti in questura per il ferimento del nuotatore Manuel Bortuzzo. I due ragazzi ventenni, secondo quanto si è appreso, si sarebbero presentati negli uffici della questura accompagnati dai loro legali.

«Fatti coraggio, mamma». È con incredibile forza che Manuel Bortuzzo al suo risveglio si è rivolto alla madre. A raccontarlo all’ANSA è Paolo Barelli, presidente delle Federnuoto, al quale il ragazzo ha detto: «Ora per me comincia un altro allenamento».

LA SITUAZIONE. «Manuel si è svegliato, fisicamente è una roccia»: Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, è con i genitori di Manuel Bortuzzo al capezzale del 19enne nuotatore veneto ferito da due colpi di pistola nella notte tra sabato e domenica, al quartiere Axa di Roma. E con la sua famiglia si sta attivando per assicurargli il miglior percorso di riabilitazione possibile.

«Manuel – racconta Barelli all’ANSA, dopo aver fatto visita al nuotatore nella sua stanza al San Camillo – sta migliorando visibilmente ora dopo ora e sta dimostrando di essere pronto ad affrontare il futuro con la stessa determinazione che lo spingeva in allenamento oltre i suoi limiti. È cosciente della situazione con un senso di consapevolezza fuori dal comune e ben più maturo della sua giovane età». La Fin si è subito messa a disposizione della famiglia, per la ricerca di una struttura riabilitativa dopo le dimissioni.

«Ci siamo attivati affinché inizi la riabilitazione in un centro di avanguardia – racconta Barelli – Stiamo valutando con la famiglia la struttura che possa assisterlo nel modo migliore. Non importa dove sarà. Siamo pronti ad andare anche in capo al mondo. Manuel è stato raggiunto dalla solidarietà di istituzioni e mondo sportivo, dall’affetto e dalla commozione dell’Italia intera. Ne ha sentito la forza e sa di poter contare su una famiglia premurosa, pronta a sostenerlo e ben più numerosa di quanto immaginasse. È diventato il figlio, il fratello, il nipote di tutti coloro che non accettano di vivere in un ambiente ostaggio della violenza. Adesso occorrerà l’aiuto di tutti nell’ambito delle proprie possibilità e competenze. In questo momento Manuel è l’atleta più importante della Federazione Italiana Nuoto», conclude Barelli.