Forte: aumentati i fondi per i malati con insufficienza renale
«Nonostante il momento economicamente difficile e i
tagli al fondo per le politiche sociali destinato alle Regioni, sono riuscito ad
aumentare il fondo per l’acquisto di prodotti alimentari aproteici destinato ai
pazienti con insufficienza renale cronica, portandolo dai 3 milioni del 2010 ai 3,7
per il 2011». Lo dichiara in una nota Aldo Forte, assessore alle Politiche sociali e
Famiglia della Regione Lazio.
Nei giorni scorsi l’assessore ha incontrato Federfarma
Lazio, che rappresenta 1390 delle 1450 farmacie del Lazio, e le associazioni Malati
di Reni e Cittadinanza Attiva, per risolvere il problema relativo alla sospensione da
parte delle farmacie dell’erogazione dei prodotti aproteici determinata
dall’esaurimento del fondo di 3 milioni di euro stanziato a febbraio 2010.
«Con questo intervento – spiega Forte – garantiremo agli oltre cinquemila malati
cronici di reni della nostra regione la continuazione della loro dieta ipoproteica
messa in pericolo dall’insufficienza dello stanziamento dello scorso febbraio. Si
tratta di un intervento di grande responsabilità – aggiunge Forte – dal momento che
la dieta a base di prodotti specifici rappresenta uno strumento irrinunciabile nella
terapia conservativa della malattia dei reni. Questa, infatti, consente di rinviare
l’ingresso del paziente in dialisi con notevoli benefici per la qualità della sua
vita».
«In più, tale azione preventiva ci permette di incidere positivamente non solo sulla
salute delle persone ma anche della nostra Regione. Basti pensare che un mese di
dieta ipoproteica costa 120 euro, un mese di dialisi ben 2.500, ben venti volte di
più. Una cifra che moltiplicata per gli oltre cinquemila malati di reni interessati
dà l’idea della lungimiranza di questo intervento.
Continua, quindi, il nostro impegno concreto – conclude Forte – lungo la strada
dell’integrazione degli interventi sociali con quelli sanitari, per garantire una
sempre maggiore appropriatezza dell’assistenza per il bene dei cittadini».