Stupro in Procura, carabiniere sotto accusa. Comune parte civile

17/02/2011 di
procura-latina

E’ iniziato il processo ad Alfredo Galia, il carabiniere di 38 anni accusato di aver violentato una donna negli uffici della Procura di Latina dove era in servizio. Ieri, davanti ai giudici del collegio penale del tribunale di Latina, si è svolta la prima udienza con la costituzione delle parti e il successivo rinvio all’otto giugno. Oltre alla costituzione come parte civile della donna che avrebbe subito l’abuso, è stata accolta anche quella del Comune di Latina. Questo perché il carabiniere è accusato anche di peculato per aver telefonato ripetutamente alla donna utilizzando le linee della Procura. E poiché le spese di giustizia relative agli uffici di via Ezio vengono pagate dal Comune di Latina, anche quelle telefonate sono state saldate dal Municipio che ora chiederà i danni.

La vicenda, così come ricostruita dall’accusa, è gravissima. La donna vittima delle presunte violenze era andata in Procura per denunciare proprio degli abusi sessuali, avvenuti tra le mura di casa. Il maresciallo capo dei carabinieri, in servizio presso la sezione di Pg della Procura di Latina e poi trasferito ad Anzio, si è trovato a trattare la denuncia della donna. I fatti risalgono al giugno del 2006, quando la donna, all’epoca 28enne, si recò negli uffici di via Ezio entrando in contatto con due carabinieri, addetti alla segreteria del pm titolare dell’inchiesta che la riguardava come parte offesa.

Con uno dei due, l’imputato Alfredo Galia, si instaurò un contatto piuttosto frequente, inizialmente legato alla sola attività d’indagine che coinvolgeva in prima persona l’ufficiale. Poi, secondo l’accusa, il carabiniere iniziò a tempestare di telefonate la donna utilizzando la linea della Procura della Repubblica.

Non poche telefonate ma una quantità considerevole, tanto che durante le indagini fu calcolato un totale di 18 ore e 43 minuti di conversazione tra il carabiniere e la donna. Forse alcune chiamate erano realmente legate all’indagine ma altre, secondo la ricostruzione, sarebbero state invece collegate alle presunte avances dell’uomo. Un aspetto che sarà affrontato durante il processo, iniziato ieri, che entrerà nel vivo a partire dalla prossima udienza di giugno.

L’accusa più grave è quella di violenza sessuale: l’uomo avrebbe violentato la donna in due episodi distinti in un locale all’interno della Procura. L’avrebbe costretta a due rapporti sessuali completi, definendola “pazza” e minacciandola di chiamare i servizi sociali che le avrebbero tolto la figlia di tre anni. Un’azione, dunque, aggravata non solo dalla sua posizione di pubblico ufficiale, ma anche dalle minacce legate alla figlia piccola. La donna è assistita dagli avvocati Paolo e Leone Zeppieri.

  1. La domanda che viene spontanea… per un (ex) addetto ai lavori… perchè deve accadere che succeda l’irreparabile, come in questo caso e non si ascoltino le segnalazioni fatte? Anche per altri tipi di richieste improprie?

    • ex addetto ai lavori ? che tipo di lavori faceva? mi illumini per favore!!!
      sono Alfredo Galia… il diretto interessato… mi spieghi … quali sono le altre segnalazioni ?
      Ora mi chiedo ma lei adesso che la sentenza ha reso giustizia mi può dire che altra domanda le viene spontanea?
      Purtroppo anche lei come tante persone superficiali nel giudicare una persona ha dato impulso al suo istinto senza attendere l’esito del processo.
      Sa cosa penso adesso ? che a questo punto il suo giudizio non mi interessa più perché il valore del suo dire dato a suo tempo parla chiaro.
      Le auguro di vivere una simile esperienza così in futuro esporrà un giudizio con maggiore saggezza visto che in quell’occasione non lo ha fatto.

    • Sono Alfredo Galia il carabiniere accusato nell’articolo.
      Cara sig.ra Stefania, volevo comunicarLe, a suo rammarico, che il 17 maggio 2017 sono stato assolto da tutti i reati in Appello ribaltando una condanna del Tribunale di Latina ove il PM presente ed istruttore dell’intero processo aveva invce chiesto l’assoluzione.
      Sono stato sospeso dal servizio è vero ma dopo 11 anni di processo e 6 di sospensione, finalmente ho avuto giustizia.
      In merito alla Sua considerazione “…ma perche ancora lavora?” con tutti gli errori grammaticali che mi permetto di non sottolineare, ritengo inutile farli visto il contenuto superficiale della frase, vorrei sapere adesso cosa ne pensa per quanto accaduto. Si è capace di sparare a zero senza conoscere i fatti!
      Volevo dirLe che non merita un mio commento questo suo modo di fare e dire e mi auguro che possa anche Lei vivere una simile esperienza consapevole della sua innocenza.
      Non le auguro una buona giornata… spero solo che le possa essere di insegnamento questa mia esperienza per il futuro affinchè si possa, prima di aprire bocca o scrivere qualcosa, assicurarsi della realtà dei fatti !!!