Elezioni, Zingaretti presenta il programma: sanità, trasporti e servizi

Il taglio delle tasse, le infrastrutture, la rete sanitaria con le nuove Case della Salute, il reddito di inclusione per i giovani, 5000 posti in più nei nidi, la raccolta differenziata, le iniziative per le donne lavoratrici, gli investimenti sulle scuole, gli interventi antisismici, l’impulso al mondo della ricerca e dell’impresa: in poco meno di 200 pagine di programma il Lazio che sarà, da qui al 2023, secondo Nicola Zingaretti, il governatore uscente di centrosinistra alla ricerca del bis il prossimo 4 marzo.
Dopo «anni durissimi» ma «di risanamento» è il momento di fare «quello che cinque anni fa sembrava impossibile» ha detto stamattina, grazie a «un programma credibile, di svolta». A partire da una manovra che prevede la diminuzione dell’Irpef e il ribasso dell’Irap rinegoziando il debito e avviando una nuova spending review.
Centrale la sanità, con l’abbattimento entro un anno delle liste d’attesa («il 90% per cento delle prestazioni non urgenti entro un mese»), 700 milioni per le strutture e l’assunzione di 5000 operatori: «Nella nostra sanità – ha detto il governatore – non ci sono precari».
Nel capitolo trasporti il programma prevede il rinnovo completo della flotta treni entro il 2020, 400 milioni per le ferrovie Roma-Lido e Roma-Viterbo; per i bus Cotral è prevista una corsa ogni 15 minuti nelle ore di punta. Massiccio l’investimento sulle infrastrutture viarie: un miliardo per le opere strategiche, un rettangolo stradale che comprende anche la Roma-Latina, ma anche 100 km di nuove ciclabili.
Sui rifiuti, il programma prevede un nuovo Piano entro sei mesi, con l’obiettivo del 70% di differenziata grazie anche a 57 milioni per l’impiantistica. Zingaretti punta anche sui borghi, promettendo una delega in giunta per i piccoli Comuni; più agile il Consiglio grazie a un nuovo regolamento.
«Sono gli stessi impegni del 2013 – il commento critico del capogruppo FI Antonello Aurigemma – in 5 anni non è mai riuscito ad affrontare queste tematiche». All’attacco anche il candidato del centrodestra Stefano Parisi, e lo spunto è la crisi Atac «fallita per un dispetto politico di Zingaretti al sindaco Raggi e ai cittadini di Roma».
La candidata pentastellata Roberta Lombardi, invece, lancia oggi sul tavolo un “controprogramma” di interventi previsti a livello nazionale e regionale dal M5s contro il fenomeno delle culle vuote: «Reddito di cittadinanza – dice la deputata – e poi 150 euro al mese per 3 anni alle lavoratrici post maternità, sgravi fiscali a chi assume neomamme, quoziente familiare, rimborsi per gli asili e le babysitter: il M5s nel Paese mette sul piatto 17 miliardi per le famiglie».
Resta in campo, battagliero, anche il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, raggiunto oggi da un avviso di conclusione indagini: «Vogliono abbattere un simbolo – dice – ma i simboli finché sono sostenuti dalla gente non si abbattono».