Caccia, Tar del Lazio: rivedere il calendario della stagione

13/11/2010 di

Il Tar del Lazio chiede di rivedere il calendario della stagione venatoria della Regione, rigettando una posticipazione «immotivata» della chiusura, e gli ambientalisti esultano. «Una sconfitta di Renata Polverini – sostiene il presidente dei Verdi Angelo Bonelli – e della lobby dei cacciatori». Nella ordinanza del Tar, firmata dal presidente Linda Sandulli, si sottolinea che il termine della chiusura non tiene conto del parere dell’Ispra, istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale: il calendario regionale ha posticipato i termini della chiusura senza però spiegare il motivo della «dissonanza». L’Ispra, si spiega nell’ordinanza, è ritenuto «organo scientifico e tecnico di ricerca e consulenza per lo Stato le Regioni e le Province» e «il parere reso da tale organo sul calendario venatorio può essere disatteso dall’amministrazione regionale, la quale ha però, l’onere di farsi carico delle osservazioni procedimentali e di merito, e pertanto di esprimere le valutazioni che l’hanno portata a disattendere il parere». «Deve rilevarsi – scrive il magistrato – l’assenza di ogni supporto motivazionale volto a fare contezza della non praticabilità e o superabilità del parere Ispra». «In caso di inottemperanza dell’amministrazione regionale – conclude dunque il provvedimento – l’attività della caccia dovrà ritenersi non consentita nei periodi compresi fra le date di chiusura proposta dall’Ispra e quelle, posticipate, previste nel calendario». Bonelli commenta: «Il calendario del Lazio viola le normative nazionali ed europee in materia di specie protette» e quella del Tar è «nei fatti una sospensione» della stagione venatoria. «È una bella notizia per gli animali del Lazio che sconfigge l’arroganza della giunta Polverini – conclude il presidente dei Verdi – che con questo calendario venatorio illegale ha pagato una cambiale alla lobby della caccia, tentando di trasformare la Regione in un vero e proprio far west».