Cassino, avvocato ucciso: il killer si costituisce
“Devo solo dire una parola all’avvocato”. Poi è entrato nella stanza, gli ha sparato quattro colpi di pistola ed è fuggito. Una vera e propria esecuzione questo pomeriggio in uno studio legale al centro di Cassino, nel frusinate. Massimo Pallini, 45 anni, avvocato civilista, un curriculum di piccole cause ma un portafoglio con molti clienti, muore all’istante: tre colpi lo raggiungono al torace e uno al collo.
L’assassino in serata si è consegnato alla Polizia, in mano aveva la pistola. È un 62enne di Sant’Elia Fiumerapido, leggermente claudicante. Sembra che l’avvocato Pallini avesse seguito per suo conto una causa di lavoro che non era andata a buon fine, a giudizio dell’assassino per imperizia del legale. L’uomo uscendo dalla stanza, mentre guadagnava l’uscita aveva avuta anche la freddezza di dire, ad un cliente che stava per entrare nello studio: ‘non entri, c’‚ troppa gentè. Poi la fuga. Forse aveva preso un appuntamento con la vittima. Forse dietro il delitto un cliente insoddisfatto o interessi poco chiari.
I carabinieri di Cassino di sono messi subito al lavoro per ricostruire l’identikit dell’assassino ascoltando anche le dichiarazioni dei clienti dell’avvocato che attendevano nella sala d’attesa dello studio e hanno visto l’uomo. La descrizione era quella di un uomo sui 45 anni, italiano. Anche se si era sparsa la voce, poi smentita, che il killer fosse straniero. Gli spari sono stati sentiti anche nei dintorni: ‘Ero in casa con mio figlio quando ho sentito alcuni spari poi le urlà, ha raccontato una donna di mezza età che vive in un appartamento nella palazzina proprio dinanzi a quella dove l’avvocato Massimo Pallini è stato assassinato. ‘Mi sono affacciata e ho visto le persone che correvano e scappavano. Poi sono scesa ed ho saputo che quel poveretto era stato ucciso. Ma chi poteva volergli male, aveva un aspetto così buono!’, ha aggiunto sconvolta la donna.