Frosinone, uccide il fratello e la nuora

09/10/2010 di

Per una questione di soldi, di interessi, di eredità, forse per un terreno conteso, un uomo di 54 anni ha prima ucciso il fratello di 59 e poi la nuora di 33 anni. La tragedia familiare è avvenuta nel pomeriggio a Pontecorvo, comune nella provincia di Frosinone. Sebastiano Migliorelli sembra aver premeditato il piano visto che ha ucciso i suoi due parenti, in due diversi luoghi, anche abbastanza distanti e poi è fuggito a bordo di una Mercedes Benz di colore blu, con la pistola carica. A bordo della sua auto è prima andato dal fratello, Vincenzo Migliorelli, di 59 anni, in via Tre Fontane, località Ravano, nel comune di Pontecorvo, ed ha sparato quattro colpi. Un testimone ha raccontato ai carabinieri di aver visto Vincenzo Migliorelli, davanti casa, in una pozza di sangue. Mentre la compagna di Vincenzo Migliorelli, Lilli, una straniera (l’uomo era vedovo) ha cominciato ad urlare: «Guarda che cosa ha fatto il fratello». Subito le condizioni del ferito sono apparse disperate. La corsa in ospedale, il ricovero e dopo poco tempo il responso senza appello: morte celebrale. Una delle pallottole lo aveva colpito in piena bocca. Dopo poco è morto in ospedale. Nel frattempo Sebastiano Migliorelli è risalito nell’auto e si è diretto dalla parte opposta del paese, in località Ponte Teano, per cercare la nuora Anna Spiridigliozzi, di 33 anni, che si trovava a casa della sorella ed anche contro di lei ha sparato quattro colpi. La donna è morta subito. Non è chiaro se al momento dell’omicidio fosse presente anche il figlio di 5 anni. La donna tre anni fa era rimasta vedova perchè il marito era morto in un incidente stradale. Vincenzo Migliorelli era il fondatore e amministratore unico della «Starmotors srl», un autosalone di Roma, concessionario della Mercedes Benz. I due fratelli per un periodo sono stati soci ma poi si sono separati. Tra i due c’erano attriti per la suddivisione dell’eredità ed in particolare per alcuni terreni. Liti e discussioni che però non facevano presagire una tale tragedia familiare.