Costringeva moglie e figli a “depurarsi” sotto la pioggia

01/12/2014 di

Obbligava la moglie e i 4 figli a stare ore sul balcone, anche quando pioveva e faceva freddo, perchè dovevano «depurarsi» dalle scorie del demonio. Poi ieri l’epilogo: appena tornata dal lavoro, la donna, di Anzio, è stata costretta dal marito, un marocchino di 39 anni, ad usare le poche migliaia di euro guadagnate per comprargli la droga, ma la donna si è rifiutata.

L’uomo, preso dalla rabbia, ha afferrato una mazza da baseball e ha tentato di aggredirla. In aiuto della madre è intervenuto il figlio minore che, nel tentativo di frapporsi tra i due, è stato colpito con una violenta bastonata alla spalla. Dopo l’episodio, sia il giovane che la donna sono stati cacciati di casa. A questo punto la vittima ha chiamato la Polizia: agli agenti la donna ha raccontato una storia di botte e soprusi mai denunciati e il motivo dell’ennesima violenza. Entrati in casa per cercare di calmare il 39enne, i poliziotti si sono trovati davanti un uomo particolarmente violento che li ha aggrediti con spintoni, insulti e minacciandoli di morte. Bloccato, è stato identificato e accompagnato negli uffici del Commissariato di Anzio Nettuno. Poco più tardi, anche la donna con il figlio minore sono giunti nell’ufficio di polizia dove la vittima ha formalizzato la denuncia nei confronti del marito. Agli investigatori, la vittima ha raccontato anche di episodi di violenza passati che avevano costretto il suo primogenito, avuto da un precedente matrimonio e a cui l’uomo aveva rotto il setto nasale durante una lite, ad abbandonare la casa materna per andare a stare dai nonni. Anche di recente e sempre per futili motivi, lo straniero era solito infuriarsi e spesso le sue reazioni sfociavano in punizioni, i cui destinatari erano sia i figli che la moglie. Messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria dovrà rispondere dei reati di stalking, violenza aggravata e lesioni nei confronti del figlio minore e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Le vittime, che a seguito delle percosse ricevute sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari, dopo le medicazioni sono state dimesse con alcuni giorni di prognosi. Stessa sorte per i due agenti intervenuti.