La Regione Lazio taglia i vitalizi anche per i vecchi consiglieri

13/11/2014 di
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regione-lazio-latina24ore-001“Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato un’altra importante legge. Dopo l’abolizione dei vitalizi fatta nel 2013 per gli attuali consiglieri, abbiamo tagliato anche i vitalizi del passato”. È il commento del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sul provvedimento approvato la scorsa notte dal Consiglio Regionale. Zingaretti poi aggiunge: «accorpato due altre grandi società, Lazio Service e LAIT, in una. Abbassato del 10% il bollo alle società di leasing per riportare nel Lazio le immatricolazioni e incassare decine di milioni di euro che avevamo perso. Grazie a tutti i consiglieri per queste scelte e per il sostegno unanime che hanno garantito. Grazie ad una squadra straordinaria che – conclude – con i fatti e a testa alta sta cambiando tutto come avevamo promesso ai cittadini: il Lazio cambia davvero».

Le norme sui vitalizi costituiscono il cuore della proposta di legge 184 ‘Disposizioni di razionalizzazione normativa e riduzione delle spese regionali, approvata a tarda notte nella suo complesso a maggioranza (32 sì e 4 no). La 184, variamente emendata da maggioranza e opposizione, comprende anche norme come la liquidazione dell’Agenzia regionale dei trapianti, l’accorpamento delle società Lazio Service e Lait, la riduzione del bollo auto per le flotte di autonoleggio e leasing.

Nel dettaglio la nuova disciplina dei vitalizi dispone, con decorrenza dal 1 gennaio 2015, che chi non ha compiuto 50 anni di età, ma ha fatto parte delle legislature precedenti, potrà ricevere il vitalizio a 65 anni e non più a 50. È possibile anticipare l’erogazione ai 60 anni, pagando però una decurtazione del 5% per ogni anno d’anticipo. Nel triennio 2015-2017 è prevista una riduzione temporanea per i vitalizi erogati agli ex consiglieri o titolari di reversibilità, calcolata in modo progressivo con quattro aliquote: fino ai 1500 euro lordi sarà dell’8%, dai 1501 ai 3500 euro del 10%, dai 3501 ai 6000 del 13% e oltre i 6000 euro del 17%. Per chi invece oltre al vitalizio regionale percepisce anche altri vitalizi, come quello da parlamentare italiano o europeo o da un’altra regione, le aliquote del contributo di solidarietà sono maggiorate del 40%. Pertanto, sarà al 11,2% fino ai 1500 euro lordi, al 14% dai 1501 ai 3500, al 18,2% dai 3501 ai 6000 e al 23,8% oltre i 6000 euro sempre lordi.

I titolari di assegno vitalizio diretto o di reversibilità che hanno un reddito lordo complessivo annuo ai fini Irpef inferiore o pari a 18.000 potranno invece chiedere l’esenzione di tale riduzione temporanea del vitalizio. Inoltre, in attuazione di alcune disposizioni contenute nella legge di stabilità nazionale 2014, a decorrere dal 1 gennaio 2015 e per un periodo di tre anni, nei confronti dei consiglieri che superano quattordici volte il trattamento minimo Inps è prevista una decurtazione del 6 per cento per la parte eccedente il predetto importo lordo. Tale aliquota cresce fino al 18 per cento se il vitalizio supera di trenta volte il trattamento minimo Inps (che è pari a 501,38 euro mensili nel 2014). I risparmi derivanti da tali misure di contenimento della spesa saranno versati all’entrata del bilancio dello Stato. Chi ha un doppio vitalizio, inoltre, potrà rinunciare a quello della Regione Lazio: in questo caso gli sarà riconosciuta la restituzione dei contributi versati, purchè ne faccia richiesta entro 30 giorni dall’entrata in vigore della nuova legge, senza rivalutazione monetaria o riscossione di interessi. Con la nuove disposizioni il trattamento previdenziale contributivo, introdotto dalla legge 4/2013, non ha più natura obbligatoria. Pertanto, i nuovi consiglieri potranno scegliere di aderire al sistema pensionistico contributivo entro sessanta giorni dalla prima convocazione del Consiglio. Per i consiglieri dell’attuale legislatura alla prima nomina, quelli cioè che non hanno diritto al vitalizio, potranno, se lo vorranno, richiedere la restituzione anticipata dei contributi previdenziali già versati dall’inizio della legislatura (2013) a oggi, rinunciando dunque alla pensione che avrebbero preso a 65 anni. Infine, sarà bloccato per i prossimi tre anni l’adeguamento Istat.

  1. Bene! Quindi Fiorito smetterà di prendere il vitalizio… Per chi non la sapesse, anche se ha rubato soldi su soldi, Fiorito continuava a prendere il vitalizio…

  2. …..qualche parassita passato spero che non riuscirà ad arrivare ai 60/65 anni risparmieremo di più.

  3. balle spaziali!!!!!!
    I diritti acquisiti per legge dai precedenti consiglieri assessori ecc…. non si cassano con una legge con valenza retroattiva, quindi arriveranno piogge di ricorsi giuridici alla Magistratura per tutelare i loro interessi.

    L’unica possibilità di cassare quelle norme vitalizie già attive è una legge di valenza Costituzionale che la Regione Lazio non può varare, può indicarla al Governo ma che mai faranno perchè sarebbe darsi la zappa sui piedi.
    Le 20 Regioni servono solamente a tutelare gli interessi dei partiti consolidando quel potere politico-economico necessario a garantire agiatezza a pochi eletti ed agli amici trombati infilandoli nei consigli d’amministrazione delle varie aziende pubbliche e partecipate.