Regione: nelle discariche ora situazione nella norma

15/10/2014 di
ecomafie-discarica-generica

discarica-genericaIl pronunciamento della Corte Europea arriva da Bruxelles riferito a due anni fa: l’Italia è inadempiente per le discariche di Roma (Malagrotta, Colle Fagiolara, Cupinoro, Montecelio-Inviolata e Fosso Crepacuore) e delle due discariche a Borgo Montello (Latina). «La condanna è relativa al 2012 – sottolineano dalla Regione Lazio a guida di Nicola Zingaretti -. Da aprile 2013 a Roma e nei mesi successivi in tutta la Regione non c’è un grammo di rifiuti che non sia trattato secondo le direttive dell’Unione europea e la normativa nazionale».

Secondo i giudici al primo agosto 2012 il trattamento dei rifiuti nel Lazio era inadeguato. La Corte ribadisce che «gli Stati membri devono prendere le misure necessarie affinchè solo i rifiuti già trattati vengano collocati a discarica» e sottolinea che «la nozione di ‘trattamentò comprende i processi fisici, termici, chimici o biologici (inclusa la cernita), che modificano le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa, di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero»: la mera triturazione o compressione dei rifiuti indifferenziati, senza un’adeguata selezione e una qualche forma di stabilizzazione delle diverse frazioni, non risponde agli obiettivi della direttiva. Per il sindaco di Roma Ignazio Marino, che ha fatto della chiusura della megadiscarica di Malagrotta uno dei suoi cavalli di battaglia, «i rilievi mossi dalla Corte europea confermano una volta di più che la nostra decisione di chiudere, dopo ben 50 anni, Malagrotta, abbia segnato una vera e propria svolta per il rientro nella legalità del ciclo dei rifiuti e per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Non ricorrendo più alla discarica Malagrotta è stato possibile chiudere la procedura di infrazione e Roma, dunque, oggi può di nuovo accedere ai fondi strutturali europei». Affondo dal capogruppo Ncd alla Regione Lazio Pietro Di Paolo, già assessore ai rifiuti nella giunta Polverini secondo cui «Marino e Zingaretti non stanno brillando per iniziative in grado di risolvere in modo strutturale il problema. Un dato di fatto che si può evincere dalla stessa sentenza della Corte Ue laddove ribadisce come la semplice tritovagliatura o compressione dei rifiuti non può considerarsi una operazione di trattamento: non è un caso – sottolinea – se all’indomani dell’annuncio di Marino sull’affitto di un tritovagliatore aggiuntivo ho chiesto al sindaco come potesse giustificare l’ennesimo intervento palliativo non conforme alle prescrizioni Ue. Naturalmente siamo ancora in attesa di una risposta».