FROSINONE-LATINA, UN FUTURO COMUNE

17/10/2007 di
di VITTORIO BUONGIORNO *

«E’
stato un incontro proficuo». Lo ripetono, uno dopo l’altro, i
presidenti della Provincia di Frosinone e Latina, Francesco Scalia e
Armando Cusani; e i sindaci dei due capoluoghi, Michele Marini e
Vincenzo Zaccheo, all’uscita del vertice interprovinciale che si è
tenuto ieri mattina a Frosinone. Si doveva parlare di aeroporto e di
una possibile strategia comune per la localizzazione del terzo scalo
regionale, ma alla fine l’argomento è diventato marginale – e non
poteva che essere così – e si è puntato invece a gettare le basi di
progetti a breve, medio e lungo termine.

 


Il faccia a faccia è durato
un’ora e mezza. L’obiettivo più ambizioso è quello più lontano nel
tempo: ipotizzare un futuro comune. La chiave potrebbe essere la legge
su Roma Capitale, Vincenzo Zaccheo la conosce bene perché da
parlamentare è stato uno dei promotori. Se Roma diventa una regione a
sè, il Basso Lazio può aspirare a fare altrettanto. «L’impegno è per un
assetto istituzionale unico – ammettono Cusani e Zaccheo – Trovare un
quadro che ci consenta di attuare le nostre idee». E come al nord è
nato MiTo, l’acronimo che indica la fusione tra Milano e Torino, qui
potrebbe nascere una meno evocativa FroLa, o LaFro che dir si voglia.

Ma
anche senza andare così lontano i due presidenti e i due sindaci
vogliono da subito «presentarsi a Roma forti di un territorio con un
milione di abitanti». «Il primo obiettivo, quello più facilmente
raggiungibile, è una sempre maggiore integrazione socio economica dei
due territori», spiega Scalia. «Migliorando la dotazione
infrastrutturale, programmando insieme la gestione dei servizi,
gestendo insieme la pianificazione territoriale».

E la nascita di
una Regione del Basso Lazio? «Calma – frena Scalia – è un evento che
dipende da fattori complessi e al momento non governabili». «Diciamo
che dobbiamo trovare una soluzione per attuare le nostre idee», dribbla
Cusani. E così tra 15 giorni a Fossanova Provincie e comuni capoluogo
si ritroveranno allo stesso tavolo con le idee più chiare e un vero
progetto da sottoscrivere.
 
Qualcosa che assomiglia molto a quanto
Liguria e Piemonte hanno sottoscritto l’estate scorsa: servizi comuni,
pianificazione integrata, adeguamento delle infrastrutture,
ottimizzazione delle risorse. In quest’ottica la dislocazione di
aeroporto («Ciascuno farà la sua battaglia, ma tutti insieme vogliamo
che la scelta ricada sul Basso Lazio», dicono Scalia e Cusani) e Corte
d’Appello, solo per citare due casi spinosi, potrebbero diventare
argomenti concertati e non fonte di divisione. Ma bisognerà arrivarci
per gradi, preparando i cittadini e soprattutto gli schieramenti
politici che al momento dividono le due provincie e i due capoluoghi.
(* Il Messaggero 17-10-2007)