Ragazzi sul tetto della scuola Giovanni Cena, arriva la polizia

Una decina di ragazzini 15enni sono stati bloccati dai poliziotti dopo che si erano arrampicati sul tetto della scuola “Giovanni Cena”, in via Lepanto a Latina. Diverse le chiamate arrivate al 113 per segnalare i ragazzi che si arrampicavano sul tetto della scuola dopo aver scavalcato la recinzione e utilizzando anche la scala antincendio. Alla fine i ragazzi sono scesi, convinti dai poliziotti. Una bravata che poteva avere conseguenze gravi.
Un bel risarcimento per le spese di mobilitazione delle forze dell’ordine intervenute, a carico dei genitori!
Così stanno più attenti a casa fanno e dove vanno i figli minorenni.
Ma si è vero, lasciamoli fare, che vuoi che sia… sono solo giochi da bambini.
Oggi sul tetto, domani ad imbrattare i muri, dopodomani nella scuola a distruggere le attrezzature scolastiche, poi ad ubriacarsi nella zona pub, poi a farsi le canne, poi ancora a bucarsi, poi una rissa fra amici, poi a rubacchiare un pò…
Ma che vuoi che sia, solo giochi da bambini a cui tutto è, anzi deve essere concesso e permesso.
Poi se vi ritrovate un criminale in famiglia a 17 anni magari è tutta e solo colpa della società, non dei genitori che non insegnano il rispetto delle regole e del vivere civile, giusto Davideeee e haran banjo?
Intanto, certi genitori, facciano la loro parte…
Gli adulti che oggi fanno di peggio, magari sono i ragazzi ai quali , “ieri”, i genitori hanno giustificato le cavolate fatte.
Ogniuno di noi da bambino o ragazzo ha fatto cavolate più o meno coscientemente, però a 15 anni io non mi sarei neanche immaginato di andare sul tetto di una scuola. A fare cosa poi?
appunto, la dimostrazione che la madre dei cretini è sempre incinta, altro che “so’ ragazzi”
se qualcuno si faceva male chi andavano a prendere, il dirigente scolastico, i professori ??
la riprova è nei colloqui scolastici con le famiglie
negli anni 70/80 un episodio simile avrebbe provocato sconquassi in famiglia, per le pedate sul sedere e non solo a noi ragazzi
oggi, i genitori dicono ai professori “lei non ha vigilato sul ragazzo, non lo ha educato”, per una difesa a priori del fanciullo che non porta a niente di buono !
La famiglia, o quel che ne resta, non è mai responsabile, la colpa è sempre della scuola………
Mettiamola così: anche noi alla loro età abbiamo (tentato) o fatto le nostre belle cavolate spinti dall’istinto di ribellione adolescenziale! Il problema di base non è questo… ma il fatto che noi sapevamo bene che se ci beccavano – prima di tutto i nostri genitori – allora si che erano “volatili per diabetici”!!! Mentre oggi l’unico contatto che tocca a questi ragazzi è la pacchetta sulle spalle (se va bene) e l’unica ramanzina è: “non lo fare più!”, detta magari pure sottovoce perchè sennò il ragazzo si impressiona o addirittura si deprime… Saluti