Ascoli, Di Giorgi al convegno nazionale del centrodestra

14/07/2014 di
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convegno-centrodestra-latinaRipartire dal patrimonio e dal lavoro rappresentato dagli amministratori locali, introduzione delle preferenze come medito di selezione della classe dirigente nelle tornate elettorali, proporre idee e programmi per i cittadini capaci di avvicinare la gente alla politica e riportare gli italiani a votare.

E’ questa la sintesi del contributo fornito dal sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, intervenuto al confronto nazionale del centrodestra, promosso da Forza Italia: “Indicazioni di percorso”, questo il titolo della prima tappa di una serie di incontri pubblici che gli esponenti del partito berlusconiano terranno in tutto il territorio nazionale con gli amministratori locali del centrodestra. All’Auditorium Montevecchi di Ascoli il sindaco della città marchigiana, Guido Castelli, ha fatto gli onori di casa ricevendo molti colleghi primi cittadini: Andrea Romizi, sindaco di Perugia, Giovanni Di Giorgi, sindaco di Latina, Umberto Di Primo, primo cittadino di Chieti, Paolo Perrone, sindaco di Lecce, Franco Landella, di Foggia, Maurizio Brucchi, di Teramo, ma anche i primi cittadini di Castelnuovo di Porto (Rm), di Ameglia (Sp), di Valdengo (Bi), e Francesco Acquaroli, sindaco di Potenza Picena e Fabrizio Cardarelli, sindaco di Spoleto.

Come moderatori sono intervenuti anche esponenti nazionali del partito, come Giovanni Toti e Alessandro Cattaneo.

Nel corso della tavola rotonda il sindaco Di Giorgi ha affermato: “Il centrodestra vince se è unito, questa è una certezza, ma per raggiungere questa unità di azione non servono aggregazioni basate solo su patti elettorali ma occorre riempire la nostra azione di contenuti. Per questo, anche nell’ottica di un rinnovo della classe dirigente basato sul merito e sui risultati ottenuti sul campo, occorre dare spazio e attenzione agli amministratori locali, cioè a coloro che sono quotidianamente vicini alla gente, alle istanze dei cittadini e ne condividono le difficoltà quotidiane. I sindaci, in particolare, ma anche i consiglieri comunali, sono ormai una delle poche istituzioni legittimate direttamente dai cittadini e che ad essi devono rispondere. Su questa strada continuo a trovare assurdo che il Governo centrale, oltre a propagandare una serie di riforme di cui invece non si vede neppure l’ombra aggravando ancor più la condizione socio-economica del nostro Paese, continui a tagliare i fondi ai Comuni, cioè alla struttura a più diretto contatto con i cittadini”.