La Regione Lazio approva la spending review

Il Consiglio regionale del Lazio presieduto da Daniele Leodori ha approvato la proposta di legge 147, la ‘spending review’ regionale, altrimenti nota come “collegato”. Il testo è stato approvato alle 2,15 del mattino a maggioranza, con 26 favorevoli e 18 contrari.
A sbloccare l’iter dopo giorni di forte ostruzionismo messo in atto dal M5s (grillini la gran parte dei quasi 5000 emendamenti e subemendamenti iniziali e oltre 2000 ordini del giorno) è stata la decisione da parte della giunta di calare un maxiemendamento, poi ulteriormente sub-emendato, che è stato messo ai voti e approvato ieri pomeriggio. Il maxi-subemendamento ha fatto decadere l’intero corpus degli emendamenti, blindando di fatto il testo. Il maxi-subemendamento racchiude in sè l’intero testo della spending review così come approvato settimane fa dalla commissione Bilancio, più le modifiche all’articolo 1 e al 2 apportate in questa sessione dai lavori dell’Aula.
LA LEGGE. Meno tasse per più cittadini, meno ‘poltronè negli organi, un fondo da 90 milioni per i Comuni del Lazio. Sono le innovazioni più rilevanti contenute nella proposta di legge 147, la ‘spending review’ regionale, altrimenti nota come ‘collegatò, che è stata approvata la scorsa notte dal Consiglio regionale del Lazio. L’aspetto su cui la giunta punta di più è quello dell’esenzione per il 2014 dal +0,6% dell’Irpef oltre che per tutti gli scaglioni di reddito superiori a 15 mila euro, anche per i soggetti con reddito fino a 28 mila euro: 1,2 milioni di contribuenti, oltre ai 900 mila fino a 15 mila già esentati.
Viene poi istituito il ‘Fondo per il riequilibrio territoriale dei Comuni del Laziò, finanziato con 90 milioni in tre anni. Sarà più facile pagare, anche a rate, i debiti tributari nei confronti della Regione, e sarà riorganizzata l’Arpa, l’Agenzia regionale di protezione ambientale. La ‘spending review’ riduce inoltre da 5 a 3 il numero dei membri dei collegi sindacali delle aziende sanitarie: un taglio di 42 poltrone che vale circa 630 mila euro all’anno di risparmi. Non è l’unica novità in campo sanitario: si fissano regole più stringenti per la nomina dei direttori sanitari, e viene escluso dalla nomina a direttore generale chi sia stato condannato, anche in via non definitiva, dalla Corte dei conti. Per la sanità privata le autorizzazioni diventano più semplici, liberalizzando le procedure per il loro rilascio. Viene inoltre ridotto da tre a uno il numero dei componenti degli organi di revisione di alcuni enti regionali, una sforbiciata che vale ulteriori 54 poltrone.
Addio a enti come Abecol, il Comitato tecnico-scientifico per l’Ambiente e il Consorzio di gestione delle grotte di Pastena e Collepardo. La spending review regionale prevede inoltre una modifica della legge su Lazio Service, dispone l’obbligo per le controllate e le partecipate di inviare alla Regione il proprio piano industriale per un’approvazione. Si rafforza il coinvolgimento dei Comuni nella classificazione delle aree demaniali. Entro dicembre la Regione arriverà per tutti i Comuni il nuovo sistema informatico unico per la modulistica.
Si istituisce poi il primo Catalogo dei sinkhole, fenomeni naturali di sprofondamento. Istituita poi la Consulta dei lavoratori atipici e dei liberi professionisti e la Consulta dei servizi regionali dell’impiego. Viene introdotta una nuova disciplina per l’apprendistato e viene istituito un Fondo di rotazione per sostenere le industrie cinematografiche e audiovisive. Infine, saranno semplificate le procedure amministrative nel settore delle attività estrattive.
Ci sono contenuti condivisibili.
Una domanda: come mai l’ARPA Lazio ha un commissario straordinario (!) dal 2006?
Perché un’ Agenzia con compiti così delicati è retta da un avvocato, il cui incarico è stato sempre rinnovato?
I grillini aguzzino un po’ le antenne e imparino a fare un’opposizione un po’ più mirata ed efficace…
provvedimenti sacrosanti, il dubbio è vedere se l’attuazione sarà pari ai buoni propositi elencati
già immagino le facce dei titolari di quelle 42 poltrone che non ci sono più nei collegi sindacali ASL, come le facce di quelle persone che occupano 54 poltrone negli altri enti……..
ecco bravi incominciassero da loro stessi a fare piazza pulita, esseri infestanti peggio dei parassiti.
Tante belle chiacchiere (quasi tutte): vedremo i risultati.