La lettera/Case occupate in via Respighi, una donna tenta il suicidio

24/06/2014 di
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via-respighi-latinaPubblichiamo la lettera di due studenti di Latina sull’emergenza abitativa e sull’occupazione in via Respighi a Latina dove ieri una donna ha minacciato di suicidarsi.

Gentile redazione,

dalla Milano dei sovrani illuminati, Beccaria scriveva che una legislazione può dirsi virtuosa soltanto quando, non limitandosi allo sterile e inefficace proibizionismo, subordina la punizione alla prevenzione  dei crimini.

Quando, aggiungiamo noi, riconoscendo la dignità del singolo, rende i cittadini liberi di esercitare un’esistenza giusta.

Evidentemente, questa luce siffatta, non ha raggiunto le scrivanie della classe dirigente pontina la quale non si è  preoccupata di gestire l’emergenza abitativa che sta drammaticamente dilagando sul territorio. Ne risulta un esempio concreto il disagio vissuto dalle 12 famiglie (circa 60 persone) che a Latina abitano abusivamente lo stabile di via O.Respighi da 2 anni.

Minacciati dall’intimazione di sfratto (gennaio 2014), stanno vivendo  in balia divaghezza e voci di corridoio senza mai ricevere un sostegno effettivo, né tantomeno una soluzione concreta al  problema. Nelle loro parole si ravvisano disillusione e assoluta sfiducia nei confronti di un sistema abile nella tutela dei vizi di pochi e capace di assistere- a loro avviso- soltanto quegli stranieri che precedono i cittadini italiani nella graduatoria degli alloggi A.T.E.R. La completa solitudine e la consapevolezza assoluta di essere stati ignorati produce rabbia e rassegnazione da parte di chi, ha lottato per cercare di sopravvivere nella precarietà senza aver mai rifiutato alcun tipo di impiego.

Nonostante la sfiducia, però, la strenua battaglia continua per garantire almeno ai 13 minori, che versano nelle stesse condizioni, un futuro migliore ed alcune madri, stanche di non essere tutelate, si dicono pronte ad agire e reagire  in strada. Sono famiglie abbandonate alla dimenticanza di una classe politica che “neanche prima delle elezioni si è interessata al problema”.

Chiedono di essere ascoltate, di essere inserite, quanto prima, tra le priorità del sindaco e di ricevere una risposta quanto più possibile risolutiva.

Nell’auspicio che il caso di via Respighi cessi di essere stimato un problema di serie B, si invita l’amministrazione comunale a prendere provvedimenti, non più miopi, nei confronti del generale disagio abitativo che, logorando il tessuto sociale, genera condizioni di illegalità e di non aderenza alle più implicite norme del vivere comune.

Ieri Carmela, una delle occupanti –  madre di cinque figli – ha tentato il suicidio per riaccendere l’attenzione dei media e della politica su questa vicenda di quotidiana disperazione sconosciuta ai più. Memori della lezione del Beccaria, siamo convinti che il sistema possa cambiare e che, ad una politica sociale più equa, per necessità, corrispondano cittadini più giusti.

Sara e Marco

  1. pensate che le case piovano dal cielo? Io per avere un tetto sopra la mia testa ho dovuto sottoscrivere un mutuo della durata di TRENT’ANNI.
    Rimboccarsi le maniche, cari signori è doveroso. Nessuno ti regala niente.

  2. Ma per carità… è una vita che faccio lavori e lavoretti per pagare un mutuo trentennale. Ovvero per dare un tetto ai miei figli. Le cose non si risolvono sfondando una porta ma dandosi da fare, anche con lavori umili. Certo, una mano va data a chi ne ha veramente bisogno come per esempio in caso di malattia. Spero solo che non sia stata tutta una recita!

  3. Chi occupa le case abusivamente dovrebbe vergognarsi… Stranamente sono alla canna del gas ma non rinunciano al satelliare alle tende da sole, alle auto meglio di quelle di tanta gente che sta pagando n mutuo… Uno puo capire de difficoltà economiche ma nulla giustifica l’occupazione abusiva… C’è chi attraversa il mare per cercare maggioren dignità… Fossi nei panni degli occupanti cercherei lavoro anche in capo al mondo per migliorare la mai posizione… È a proposito dei figli… Io prima di farne uno ho atteso di potrgli garantire una vita dignitosa… Forse prima di farne 5 un minimo di responsabilità non avrebbe guastato… Perciò umana comprensione a iniziassero a restituire lo stabile alla legittima proprietà prima di invocare aiuto!

  4. Questa madre di cinque figli cosa ha pensato mentre stava facendo 5 dico 5 figli..che naviga nell’ oro e quindi facciamoli cosi li posso mantenere o che non ha possibilità ma li fa per ottenere meglio una casa..questa madre ha una presunzione assurda, non si è trovata in una situazione cosi dall’ oggi al domani quindi sapendo di non poterselo permettere perché fare 5 figli? penso la risposta gia l’ ho data sopra

    Cè gente che non fa figli o ne fa al massimo 1 o 2 perché la vita è cara e Lei signora? non ho parole!