Regione scioglie Arcea, via libera alla Cisterna-Valmontone

29/05/2014 di

«L’Assemblea dei soci di Arcea S.p.a. ha oggi votato per lo scioglimento della società nella quale la Regione Lazio possedeva il 51%. Si tratta di un risultato ottenuto dopo anni di tentativi falliti. Con la Giunta Zingaretti è stato ottenuto un altro risultato concreto di buon governo che permette adesso alla Regione Lazio di chiudere un’altra società che non svolgeva alcuna attività, di liberare risorse finanziarie e di impiegare al meglio i fondi del CIPE per costruire la Cisterna-Valmontone e dotare il territorio di Latina di una opera pubblica fondamentale». È quanto si legge in un comunicato della Regione.

«La dismissione di ARCEA S.p.A., già prevista dalla legge regionale 13 agosto del 2011 n. 12 (art. 1, co. 82) in attuazione del riordino delle partecipazioni societarie previsto dall’art. 8 della legge regionale n. 3/2010 (a sua volta attuativo della previsione contenuta nella legge finanziaria n. 244 del 2007, art. 3, co. 29), aveva autorizzato il Presidente della Regione ovvero l’Assessore competente in materia da lui delegato a porre in essere le iniziative necessarie per lo scioglimento e la liquidazione di ARCEA S.p.A. Tutto ciò anche in quanto il Governo attraverso il Cipe con delibera del 2 agosto 2013 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del gennaio 2014) nell’approvare il progetto definitivo dell’opera pubblica »Completamento corridoio tirrenico meridionale A12-Appia e Bretella Cisterna-Valmontone: tratto A12 Roma- Civitavecchia – Roma (Tor dè Cenci)« aveva espressamente deliberato che gli enti competenti avrebbero dovuto »adottare ogni misura atta a conseguire lo scioglimento di Arcea S.p.A. e la sua messa in liquidazione«. L’Assemblea ha oggi nominato, sempre nell’ottica del contenimento della spesa regionale, un solo liquidatore per un termine limitato e con un compenso molto contenuto. L’attuale Giunta Zingaretti ha quindi ottemperato agli obblighi di legge già da tempo stabiliti ripristinando un quadro di legalità e trasparenza su una vicenda che si trascinava da anni senza alcuna soluzione».