CAOS RIFIUTI, L’ATTACCO DI CIRILLI E DE MARCHIS
Quanto successo con le tariffe applicate dalla Latina Ambiente per il 2006 era di chiara evidenza e purtroppo da noi già detto nel momento in cui, era il 13 marzo 2007, denunciammo quanto successo. Quello che ora non può accadere è che tutto finisca senza che chi ha responsabilità sullaccaduto paghi.
Può essere un caso:
-
che nonostante nella convenzione di gestione della tariffa e nel regolamento sia stati previsti una serie di organismi di controllo che se attuati non avrebbero consentito quanto successo, tali organismi non siano mai stati resi efficaci ?
-
che tutte le previsioni relative agli obblighi della Latina Ambiente di trasferimento dati, che avrebbero consentito il controllo, siano stati elusi ?
-
che nessuno nellAmministrazione Comunale abbia mai rilevato la sistematica assenza delle informazioni di cui sopra ?
-
che tutti e tre i membri nel Consiglio di Amministrazione della Latina Ambiente di nomina del Sindaco Zaccheo non si siano mai accorti di quanto accadeva ?
-
che i tre membri nel Consiglio di Amministrazione della Latina Ambiente di nomina del Sindaco Zaccheo non abbiano mai riferito al Sindaco sulla gestione della società partecipata ?
-
che quando ci si è accorti di quanto accaduto nella gestione della TIA, nessuno dei tre membri del Consiglio di Amministrazione sia stato rimosso dallincarico dal Sindaco Zaccheo che li aveva nominati ?
-
che nel momento in cui è stato sollevato il problema delle errate fatturazioni il primo atteggiamento del Sindaco sia stato quello di minimizzare laccaduto nel tentativo di insabbiare il tutto ?
-
che alla verifica della correttezza formale e sostanziale delle attività della Latina Ambiente sia stato nominato, dalla Latina Ambiente stessa con lavallo del Sindaco Zaccheo, un Collegio di Esperti e non si sia, invece, fatto ricorso agli organismi previsti dalla Convenzione in essere continuando così, sistematicamente, a non dare attuazione a quanto previsto nella Convenzione stessa ?
-
che ad oggi ancora nessuno, e tanto meno il Collegio di Esperti a cui ci si è guardati bene dal chiedere ciò, abbia mai nemmeno affrontato il tema delle sanzioni, previste dalla Convenzione, da applicare alla Latina Ambiente per le gravi inadempienze ?
Da tutto quanto sopra non è forse ravvisabile una volontà di privilegiare gli interessi del partner privato della Latina Ambiente Spa a discapito dei cittadini, che per pagare le bollette TIA si stanno indebitando, e della buona amministrazione ?
Cè ora bisogno di comportamenti seri che restituiscano dignità alle istituzione e fiducia ai cittadini che, al di là delle contrapposizioni politiche, si sono visti abbandonati nella confusione più totale.
Per questo motivo riteniamo:
-
che per le responsabilità politiche ed amministrative che il Sindaco Zaccheo ha nella vicenda, dia risposte chiare e credibili e non legate a teoremi, ma a fatti e circostanze precise; che non sfugga per lennesima volta alle responsabilità che un Sindaco, che abbia un minimo di dignità, dovrebbe avere il coraggio di ammettere;
-
che alle responsabilità della struttura amministrativa dellente comunale si debba rispondere con lassunzione dei provvedimenti sanzionatori previsti dai contratti di lavoro e dalle leggi;
-
che alle responsabilità della Latina Ambiente Spa si debba rispondere con la immediata risoluzione per colpa del contratto in essere e con la richiesta del risarcimento dei danni causati e lapplicazione delle penali se contrattualmente previste.
Se anche di fronte a queste evidenze nulla accadrà da parte dellAmministrazione Comunale, rivolgiamo lappello ai rappresentanti locali del Governo Nazionale e dellOrdine Giudiziario affinché si intervenga per il ripristino delle regole fondamentali della legalità.
La relazione della Commissione Speciale sulla T.I.A. offre molti spunti di riflessione sulla gestione di questo delicato passaggio e sulle responsabilità politiche e gestionali.
Leggendo i passaggi della relazione si capisce ancor meno della fretta che tutta la maggioranza ha avuto nellapprovare il passaggio, infatti appare chiaro che era necessario avviare un sistema sperimentale e solo dopo aver bonificato le Banche dati ed avere la certezza del numero delle utenze si poteva avviare il passaggio definitivo.
Invece si è avuta una fretta ingiustificata che ha portato la maggioranza ad approvare in commissione il passaggio a T.I.A. con un blitz con il quale è stato impedito alle minoranze di intervenire.
Purtroppo si nota che la conoscenza del tema non è ancora sufficiente visto che gli stessi esperti cadono in errore quando affermano che il passaggio da TARSU a TIA è stato un atto dovuto da parte del Comune, obbligatorio per legge .
Non esistono né atti dovuti tanto meno obblighi di legge, a questo proposito la circolare ministeriale 2586 del 19/03/2007 fuga ogni dubbio in materia precisando che dallentrata in vigore del Decreto Matteoli e nelle more dellattuazione del nuovo regime da esso previsto, labrogata tariffa Ronchi (la T.I.A.) sopravvive solamente per quegli Enti che prima del 29/04/06 passarono dal regime Tarsu a TIA.
Come è noto la Delibera n. 44 che ha istituito la T.I.A. è del 30/05/06, un mese dopo lentrata in vigore del Codice dellAmbiente.
Pertanto, ritorna la domanda, se non esisteva nessun obbligo perché affidare il servizio alla latian Ambiente, a metà anno come sottolineato nella relazione, quando non erano certi nemmeno i numeri delle utenze?
I dati sui quali ha ragionato il Consiglio si sono rivelati del tutto infondati e, cosa grave, sottostimavano il peso economico della tariffa. Molto probabilmente, con i dati veri, anche parte della maggioranza avrebbe avuto dei dubbi dinanzi alla prospettiva di un carico tributario eccessivo per le famiglie.
Cè da capire se la distribuzione di dati non veri sia stata il frutto di una scelta politica.
E sconcertante il fatto che il gestore abbia deciso linnalzamento dei coefficienti senza comunicare nulla allAmministrazione e che questultima non abbia mai sanzionato questo comportamento scorretto e pericoloso.
Sui mancati controlli da parte dellEnte vi sono delle responsabilità politiche della maggioranza infatti non si è controllato perché non si è voluto controllare.
La composizione della Commissione Consiliare di Controllo è stata votata dal Consiglio, dopo ripetute pressione del centro sinistra soltanto nel gennaio 2007, con molto ritardo e, fatto grave, non è mai stata insediata dalla presidenza del Consiglio Comunale.
Nessuno ha mai potuto controllare il fatto che la latina Ambiente non inviasse i report trimestrali previsti dalla convenzione impedendo di fatto il controllo sulla sua attività.
Purtroppo se il Sindaco avesse reso pubblica la relazione già dal 25 giugno forse oggi saremmo un passo avanti, invece si è potuto conoscere il contenuto solo dopo liscrizione allO.d.G. del Consiglio della mozione sulla T.I.A.
A questo punto appare chiaro che la via duscita per lAmministrazione è soltanto una ovvero restituire ai cittadini i soldi versati in più nel 2006 mediante i conguagli aprendo contemporaneamente una verifica economica della Latina Ambiente.
Per facilitare questo sarebbe opportuno che il consiglio procedesse, già nella seduta del 10 ottobre, alla istituzione della nuova Commissione di Controllo, affidando alla minoranza la Presidenza della stessa e che la latina Ambiente, come previsto dallart. 34 comma 5 del regolamento TIA, elaborasse, come non ha mai fatto, entro il 31 ottobre il nuovo Piano Finanziario che consentirebbe al Consiglio di avere un ulteriore elemento di valutazione sul futuro impatto economico della tariffa.
Infine, dal punto di vista politico, dinanzi al fallimento delloperazione T.I.A. che rischia di compromettere i bilanci delle famiglie di latina, ritengo che il Partito Democratico debba farsi promotore di uniniziativa istituzionale al fine di intraprendere ongi iniziativa diretta a ripristinare la Tarsu, istituita con il Dlgs 507/93 ed tuttora vigente in molti Comuni.
Giorgio De Marchis
Consigliere comunale